L’Università Telematica è una sfida.
Una sfida che il mondo digitale lancia al mondo analogico: ormai quella che era una paura, “atomi contro bit”, è diventata una sfida a tutto campo, in tutti gli aspetti fondamentali della società, il lavoro, l’informazione, l’editoria, la finanza, l’entertainment.
Se fino a qualche anno fa il mondo analogico poteva ritenere che alcune aree della società non sarebbero state invase dai bit, allo stato attuale, questa certezza è crollata; la digitalizzazione della società è in ulteriore frenetico sviluppo, e tutti dobbiamo, in un modo o nell’altro, farvi i conti.
Una sfida che trova la sua ragion d’essere in due fattori fondamentali:
1) la realizzazione di nuove modalità nell’erogazione dell’istruzione.
2) il mantenimento della qualità dell’istruzione stessa.
La società si muove verso una sempre maggiore commistione del mondo universitario con il mondo del lavoro: se vent’anni fa il tempo della didattica (che era, in ogni caso, quinquennale) era sufficiente alla creazione di un lavoratore, pur con tutte le limitazioni del caso, al giorno d’oggi il mondo del lavoro e le aziende, non possono più permettersi di aspettare quei due o tre anni di praticantato, che servono dopo la laurea, per avere un professionista completo, o quanto meno autonomo.
L’Università Telematica quindi risponde alle nuove necessità della società di flessibilità ed integrazione tra momento didattico e momento di training al lavoro: la didattica può essere direttamente affiancata agli aspetti professionali durante lo studio di discipline pratiche, mentre rimane come momento di riflessione e di allenamento mentale nel momento delle discipline (che ci sembrano maggiormente) teoriche.
La flessibilità che permette lo svolgimento della lezione in momenti non prestabiliti (il rigido orario della lezione), e la piattaforma che mette a disposizione il materiale didattico preparato ad hoc dal docente, consentono allo studente sia di riprendere la lezione in qualsiasi momento, sia di integrare in qualsiasi momento le informazioni con ricerche esterne, e quindi di approfondire la materia immediatamente, prima di arrivare a momenti di criticità.
Spendo solo due parole per un aspetto fondante della didattica, aspetto che ritengo essere il punto di svolta per il mantenimento del livello qualitativo dell’istruzione universitaria nel passaggio fra la tradizionale e la telematica: il momento della preparazione del materiale didattico che si trova on-line, è stato per ogni docente un momento di profonda riflessione in merito all’organizzazione ed all’erogazione della didattica; spesso questo passaggio ha richiesto intensi mesi di lavoro, e di ripensamento della propria disciplina, proprio per adattare ogni singolo argomento ad un modo di erogazione totalmente differente nei processi e nella fruizione (lezioni on-line), rispetto al modo precedente (lezioni ex-cathedra e seminari).
L’Università Telematica è una possibile risposta, un’ottima risposta, per le nuove necessità di una società che si evolve, per le richieste di un mondo che cambia; risposta che si coniuga al contemporaneo mantenimento della qualità dell’istruzione italiana, che è, a ragione, considerata tra le migliori al mondo.
Aldo Fontana
Architetto