La didattica a distanza e le Università Telematiche: la nota del Prof. Tommaso Minerva

da | Nov 16, 2021 | Attualità

Il Professor Tommaso Minerva, presidente del corso di Laurea in Digital Education all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e direttore del Centro Interateneo Edunova, specializzato nella progettazione e gestione di progetti di e-learning, ha difeso su Facebook le Università Telematiche con un post intitolato Didattica a distanza e Università (Telematiche).

Il professore ha spiegato che, nonostante tutte le undici Università Telematiche italiane siano state accreditate dall’ANVUR (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), ancora oggi c’è chi mette in dubbio la qualità degli atenei Telematici.

“Le Università ‘tradizionali’ stanno sistematicamente – ovviamente con le note eccezioni – percorrendo il sentiero della demonizzazione della didattica ‘telematica’ o ‘a distanza’. A mio avviso facendo due errori strategici grossolani:
– si negano la possibilità di una riflessione sull’innovazione didattica, anche utilizzando le tecnologie (che nuove non sono piu’);
– lasciano ampio margine (via libera) di azione all’interno di un ‘mercato’ in rapida crescita.”

Minerva prosegue illustrando l’andamento degli iscritti e degli immatricolati alle Università Telematiche. I numeri sono costantemente in crescita: nel decennio 2010-2020, il numero degli iscritti arriva oltre al 10% della popolazione studentesca, mentre le persone che si immatricolano per la prima volta ha raggiunto quasi il 6% della popolazione di riferimento.

Le tabelle con i dati sugli iscritti e immatricolati al Sistema Universitario

Il professore conclude il post con due riflessioni: “Scommettiamo che questi numeri cresceranno (e di molto) già nel 2021 e nei prossimi anni? E che questa crescita verrà sostenuta da azioni di miglioramento qualitativo delle università telematiche stesse? E le università tradizionali.. che fanno? L’unica risposta che sanno dare è una mera auto-referenzialità, una incapacità di avviare processi di innovazione e di trasformazione all’insegna dell’alta qualità didattica e scientifica. Una opportunità di crescita e di sviluppo viene accantonata.”