Sarà ora di cominciare a guardare con meno diffidenza agli asteroidi, perché potrebbero diventare taxi capaci di scarrozzarci qui e là per il sistema solare. È questa l’ipotesi ambiziosa avanzata da due astronauti, i quali hanno immaginato di usare questi corpi rocciosi come navette celesti. Essi potrebbero condurci sui pianeti più prossimi a noi, riscattandosi finalmente dalla triste nomea di distruttori dell’Universo. Tra i primi ad approfittare del passaggio potrebbero essere gli astronauti, che, servendosi della velocità degli asteroidi near-Earth, senza troppo sforzo, percorrerebbero grandi distanze durante le missioni interplanetarie. Grazie alle rocce potrebbero inoltre proteggersi dalle radiazioni cosmiche. La proposta è al centro di un articolo apparso in pre-print su arXiv ha destato subito grande interesse nel mondo scientifico.
120 candidati
Benché la Terra sia circondata da 35.000 asteroidi, i corpi rocciosi candidati alla funzione di taxi sono appena 120. A circoscrivere questo numero sono stati due scienziati: Arsenii Kasianchuk, Volodymyr Reshetnyk della Taras Shevchenko National University di Kiev, Ucraina. Criteri fondamentali per la selezione erano una certa vicinanza a Terra, Marte o Venere per poter immaginare di atterrarvici sopra, e spazio sufficiente a ospitare una navicella spaziale. I luminari hanno immaginato di usare gli asteroidi come treni, sui quali imbarcarsi per usufruire di un passaggio fino a Marte o fino a Venere e poi atterrare a destinazione con la propria nave spaziale, dopo circa 180 giorni di viaggio. Tutto questo costituisce ancora un’ambizione remota, tuttavia, al netto di un plausibile scetticismo, non è detto che alla fine non si riesca davvero a trasformare gli asteroidi in mezzi di trasporto.
Sia risorsa sia minaccia
Non bisogna però dimenticare che, oltre a una potenziale risorsa, questi corpi rocciosi costituiscono altresì una minaccia… Secondo le teorie più accreditate, 66 milioni di anni fa l’asteroide Chicxulub causò l’estinzione dei dinosauri, perciò non possiamo ignorare che la catastrofe di una nuova estinzione di massa sia da paventare. Noi esseri umani siamo decisamente meno sprovveduti dei dinosauri e abbiamo messo a punto strategie atte alla tutela della nostra specie. Stando a uno studio pubblicato su arXiv, si potrebbe contrastare un asteroide in rotta di collisione con la Terra attraverso il metodo Pulverize.It, ossia disintegrandolo in modo tale che il materiale che si produce dalla disgregazione risulti innocuo al nostro pianeta. Si potrebbe altresì deviare la traiettoria del corpo roccioso, tuttavia in questo caso si renderebbe necessario accorgersi della minaccia in largo anticipo.