Che siate studenti scolastici o universitari, l’estate può rappresentare un’insidia… Esiste un fenomeno noto come “Summer Slide”, secondo cui, le conoscenze acquisite nel corso di un intero anno di studi rischiano di affievolirsi a causa del rilassamento tipico della bella stagione. A questo punto, la vera sfida è riuscire a conciliare relax e apprendimento, senza necessariamente rinunciare a una di queste dimensioni. Certo, mantenere focus e concentrazione, in condizioni estreme, non è impresa facile, a questo aggiungici che la mente fugge altrove, quando è messa al cospetto di un libro, se il mondo attorno ad essa si dà allo svago. Ma diciamocelo: il vero nemico è la calura…
Il caldo rende tutto più difficile
Secondo una ricerca del 2004 dalla Cornell University, per avere un buon rendimento servono condizioni ambientali ottimali con una temperatura equilibrata. A fatica, si può resistere per poco tempo a lavorare in posti molto caldi o umidi. Un altro studio datato 1971, condotto da A. Auliciems del Dipartimento di Geografia dell’Università del Queensland in Australia, conferma che anche nelle scuole, una classe “fresca” consente agli studenti di ottenere risultati migliori, in termini di apprendimento. Insomma, l’estate sarà anche la bella stagione, ma la sua bellezza la rivela solo a chi può godersela.
Non drammatizziamo
Tuttavia non è il caso di drammatizzare: per ovviare a simili scocciature è sufficiente considerare alcuni piccoli suggerimenti. Su tutti, è importante non restare circoscritti alle mura domestiche. Nella stagione più dispersiva di tutte, se non si ha modo di darsi alla pazza gioia, tanto vale cambiare scenario, magari portando con sé i libri in spiaggia, per studiare col sottofondo del mare. Un’altra regola dovrebbe essere quella di ritagliarsi del tempo per una pausa. Quest’ultima si rende indispensabile a rinnovare la motivazione e a difendere la dimensione della socialità. Uscite con gli amici, giornate al mare e cene fuori non dovrebbero costituire un’utopia, ma dovrebbero essere viste come attività da alternare allo studio, senza sensi di colpa.
Attenti al cellulare
Tanto quanto la socialità, andrebbe “ciclizzato” l’uso del cellulare… Avercelo sempre accanto disperde la concentrazione e compromette i risultati, nello studio. Tanto vale destinare delle fasi della giornata al suo utilizzo e concentrare le risposte ai messaggi, a meno che essi non siano urgenti, in quei momenti. In tutto questo, mai sottovalutare la possibilità di stilare un programma di studio: un “calendario” che contiene numero di esami da preparare, date degli esami da affrontare e materiale da studiare, può davvero fare la differenza. In conclusione, siate furbi e assennati: l’estate è il periodo ideale per intervenire sulle proprie lacune e colmarle.