Siamo nella costa occidentale degli Stati Uniti d’America, a San Francisco, teatro di diverse rivoluzioni digitali della nostra epoca. A pochi km da qui sorge perentoria la sede di Facebook, nella ormai famosa cittadina di Palo Alto.
Un gruppo di ragazzi americani, probabilmente spinti dall’ondata di notizie false o tendenziose, di cui anche Facebook è uno dei principali ignari promotori, vuole provare a dare una sferzata all’ormai stantio mondo del giornalismo.
E dal vecchio mondo dell’informazione al nuovo mondo degli algoritmi il passo è ormai breve e immediato: i ragazzi studiano una formula capace di raccogliere tutte le notizie pubblicate online su un dato argomento e, dopo averle analizzate, riesce addirittura a scrivere automaticamente un articolo basandosi solo sui fatti ritenuti oggettivi, escludendo automaticamente tutto ciò che appare come un commento personale o una rielaborazione dell’autore.
Un clic di ok da parte dell’unico lato “human” del processo e l’articolo è online e indicizzato nella rete. Utopia? Startup innovativa che non verrà mai messa online?
Niente di tutto questo, stiamo parlando di Knowhere News ed è già online da qualche mese.
Il progetto ha colpito molti volti importanti nel mondo dell’informazione, raggiungendo 1,8 miliardi di finanziamento, nel tentativo di rafforzare il cambiamento e rivoluzionare nuovamente le dinamiche dei media.
Il progetto può funzionare (e sta funzionando) perché sfrutta due leve importanti:
– la fiducia, ovvero il sentirsi garantiti dalla veridicità della notizia, in un world wide web in cui ognuno scrive ed esprime opinioni.
– l’abitudine, le persone ormai hanno accettato le logiche degli algoritmi. Dopo aver accettato l’ordine dei post sui social network e la gerarchia dei siti mostrati nelle ricerche google, perché non abituarsi anche alle notizie impacchettate da formule?
Dall’altra parte, chi ancora non accetta l’intrusione della tecnologia nell’arte della scrittura è ancora molto lontano da quest’ottica, sostenendo la libertà di commento e di libera espressione come parte fondamentale per farsi un’opinione. A volte, il lato oggettivo non basta.
Chi avrà la meglio? Non si sa, ma per ora Knowhere News esiste e sembra voler alzare voce.