E’ pronta per il lancio la nuova missione NASA su Marte, destinata a studiare il cuore del Pianeta Rosso. Si chiama InSight “Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport” (Esplorazione interna mediante l’utilizzo di indagini sismiche, geodesia e trasporto di calore) e la sua partenza è prevista per sabato 5 maggio dalla rampa di Vandenberg, sulla costa della California dell’Oceano Pacifico, alle 13.05 ora italiana. La durata del viaggio è poco più di sei mesi, e l’atterraggio è previsto per il 26 novembre 2018 nei pressi dell’equatore del pianeta. La sonda lavorerà per 728 giorni e misurerà l’energia proveniente dalle profondità, le onde sismiche generate da vulcanismo e le fratture della crosta.
“L’idea di base è quella di mappare la struttura profonda del pianeta”, ha detto Bruce Banerdt, principale investigator della missione. “Abbiamo molte informazioni sulla superficie di Marte, sulla sua atmosfera e ionosfera, ma non sappiamo molto bene cosa avviene subito sotto la superficie”.
A questo scopo, sono presenti a bordo, oltre una stazione metereologica, altri tre strumenti: un sismografo ad altissima sensibilità (in grado di registrare sismi ad altissima e bassissima magnitudo); una sonda chiamata HP3, Heat Flow and Physical Properties Probe, (in grado di rilevare il flusso di calore all’interno di Marte) ed infine, il RISE, Rotation and Interior Structure Experiment, che ci farà scoprire se il nucleo del pianeta è liquido, solido o come quello della Terra, suddiviso in due parti.
Studiare la profondità di Marte ci potrebbe aiutare a comprendere in che modo il pianeta è cambiato fin dalla sua nascita, le differenze rispetto alla Terra e dunque il perché risulta avere una struttura non abitabile.
Contemporaneamente è stato firmato un accordo tra la NASA e l’ESA al fine di provare a portare sulla Terra alcuni campioni da Marte. Si tratterebbe di un lavoro lungo e complicato, che richiederebbe diverse missioni e per la prima volta nella storia, il lancio di alcuni oggetti dal pianeta. La spedizione non prevede il lancio di un nuovo rover, ma lo sfruttamento di due veicoli che presto saranno lanciati sulla superficie di Marte, uno dalla NASA (il Mars 2020) e una dalla stessa ESA (ExoMars, che sarà lanciato nel 2021). A seguito, sarà lanciato un piccolo lander, che si incontrerà con i due rover e preleverà i campioni precedentemente raccolti, e li porterà sulla Terra dove un team di scienziati internazionali procederà con l’analisi.