Cresce e si specializza ulteriormente il già ricco mercato lavorativo che riguarda gli ingegneri. La laurea in ingegneria ha sempre costituito un lasciapassare di eccellenza nelle selezioni, ma oggi il dato in controtendenza, rispetto a tutti i percorsi professionali, evidenzia un ulteriore consolidamento delle posizioni a breve termine nel corso della propria carriera.
Le percentuali mettono in luce che l’accesso al primo impiego, da parte degli ingegneri, risulta in linea con i migliori dati per categoria. Il differenziale viene costituito dalla stabilizzazione e dall’evoluzione nell’arco di un quinquennio a partire dall’ingresso nel mondo del lavoro.
I dati di Almalaurea indicano che i laureati in ingegneria, entro il primo anno dal momento della laurea, possono contare su un’occupazione al 67.6%. Si tratta sempre di posizioni qualitative e definite, quindi non di stagisti o praticanti o tirocinanti. I numeri sono in linea con le occupazioni sortite da altre lauree tecnico-specialistiche, sebbene si posizionino nella fascia alta del range.
E’ però nel percorso di lavoro a cinque anni dalla laurea, che le percentuali si fanno notevoli. Entro un quinquennio risulta che più del 96% degli ingegneri sia occupato stabilmente, contro una media dell’84%.
Il tasso di disoccupazione dei laureati con competenze ingegneristiche viene rilevato tra i più bassi: a un anno dalla laurea si attesta al 10.5%, (valore che subisce un trend al ribasso dal 2013) contro il 20.6% tra tutti i laureati. A cinque anni dalla laurea, questo tasso cala addirittura al 3.8%.
Le percentuali occupazionali trovano conferma anche rispetto al valore retributivo di una laurea ingegneristica. Il reddito medio, entro i primi cinque anni di occupazione dal conseguimento della laurea, è consistente: 1.705 euro mensili. Si tratta di una cifra molto superiore a quella percepita dagli altri laureati.
E’ importante sottolineare come questi dati stabiliscano un trend positivo a prescindere dal genere, che non costituisce un minus, come in altri campi professionali. A cinque anni dalla laurea si rileva che è occupato il 90% degli ingegneri maschi e l’83% delle laureate. La media generale di tutte le donne laureate non raggiunge il 75%.
Quanto alla stabilità professionale, secondo le rilevazioni Almalaurea più del 71% dei neoingegneri ottiene un contratto a tempo indeterminato entro il primo lustro dalla laurea.
Le specializzazioni della laurea ingegneristica sono gerarchizzate in modo molto preciso dall’offerta di lavoro. Sortiscono i favori del mercato lavorativo soprattutto gli ingegneri della sicurezza in ambiti informatici, meccanici e gestionali. Si registra uno sviluppo verticale nella richiesta di professionisti in campo elettrico.
Più della metà degli ingegneri occupati (il 54.2%) è impegnato a nel settore industriale, soprattutto nel comparto metalmeccanico e meccanico di precisione (21,3%). Quasi il 10% lavora nel settore informatico e dell’elaborazione dati. Un altro 10% è occupato in uno studio professionale. Si riduce al 6.7% la percentuale di ingegneri occupati nel settore pubblico. Gli standard retributivi sono in diretta connessione con il settore produttivo in cui sono impiegati i laureati in ingegneria: 1.542 euro di chi lavora in studi professionali, 1.850 euro di chi è occupato in àmbito energetico.
Un ultimo dato segnala uno fenomeno in progressiva crescita. Quelle ingegneristiche risultano tra le professioni che spalancano possibilità di lavoro nel mercato internazionale, oltreché in quello italiano. Il 5% dei nostri laureati in ingegneria valuta e accetta posizioni all’estero, soprattutto per questione di reddito, più che di qualità dell’occupazione. E’ una comunità piuttosto popolosa, che arriva a una media retributiva che supera i 2mila euro mensili entro il primo anno dalla laurea, per raggiungere la media di 2.500 euro entro il primo quinquennio.
Maurizio Pasquetti
Docente eCampus