Data la preoccupante situazione climatica, molte metropoli del mondo hanno deciso di vietare l’utilizzo di automobili, uno dei mezzi di trasporto che consuma maggiormente e favorisce ad aumentare il riscaldamento globale.
Nel 2015, Oslo annunciava il suo progetto di vietare l’ingresso alle auto nel centro città a partire dal 2019. La capitale norvegese sta investendo nel trasporto pubblico e sta sostituendo 35 miglia di strade con piste ciclabili.
Madrid prevede di vietare l’ingresso alle auto in un’area di 2 km2 nel centro cittadino, riprogettando 24 delle vie più trafficate in favore degli spostamenti a piedi piuttosto che in macchina.
In Cina due architetti di Chicago, hanno progettato una nuova area residenziale per gli abitanti di Chengdu, con un layout che rende gli spostamenti pedonali più semplici di quelli in macchina.
Amburgo vuole rendere più facile la vita di chi non vuole usare l’auto. L’amministrazione comunale, infatti, vuole che gli spostamenti a piedi e in bici diventino il modo predominante di muoversi. Nei prossimi 20 anni la città ridurrà il numero di auto permettendo solo a pedoni e ciclisti di entrare in determinate zone.
In questo panorama, spicca chi ha giocato di anticipo di anni sul tema: le biciclette di Copenaghen continuano a dominare la strada.
Oggi più della metà degli abitanti di Copenaghen va ogni giorno al lavoro in bici grazie ai lavori, iniziati negli anni sessanta, per istituire zone pedonali.
Questi in ogni caso sono solo alcuni degli esempi di sensibilizzazione da parte di amministrazioni comunali verso questo annoso problema, molte infatti sono le metropoli che stanno intraprendendo la stessa strada o hanno in progetto di farlo.
La problematica che emerge è, al momento, come affrontare il cambiamento e cavalcare l’onda progettando mezzi di trasporto alternativi e senza consumi. L’esclusione delle automobili dai centri infatti non esclude la presenza di altri mezzi come filobus, metrotranvie, bus e treni, ma c’è bisogno di una figura professionale in grado di garantire la completa rinnovabilità dell’energia di cui si serviranno questi mezzi, ed è qui che entrano in gioco gli ingegneri del futuro.
Entro il 2030 si stima che aumenterà la richiesta di questa mansione, per far fronte alla necessità di muoversi di milioni di persone che, almeno per il momento, si affidano solo alla propria auto per raggiungere il luogo di lavoro.
A questo proposito eCampus, oltre a vantare una facoltà di Ingegneria tra cui spiccano indirizzi come l’Energetico e il Civile e Ambientale, offre la possibilità di partecipare ad un Master in Energia e Mobilità Sostenibile. Grazie a questo Master sarà possibile proporsi alle aziende anche come consulente su modelli di integrazione: automotive, infrastrutture, trasporti.
Da questo punto di vista, l’Università Telematica eCampus è una delle poche strutture che offre un percorso completo e soddisfacente in merito.