È sempre più intensivo l’utilizzo dei droni in molti ambiti, che vanno in questo modo a implementare un’innovazione già estremamente intensa, spalancando mercati professionali di nuova specie. Dall’agricoltura al cinema e al videomaking, dai trasporti alla protezione civile, dall’agricoltura ai trasporti, i progettisti e i piloti e i progettisti di droni hanno visto crescere esponenzialmente la richiesta professionale. Giancarlo Galante, titolare di VisionAir Solution, ha dichiarato a Repubblica che “le potenzialità del mercato sono enormi, ma l’indotto più grande arriverà prevedibilmente in campo progettuale”. Nel 2016 erano ottocento gli operatori autorizzati e 1200 mezzi, per un business quantificabile in 350 milioni di euro. Il fatturato mondiale nel 2018 ha varcato la soglia degli 8 miliardi.
L’utilizzo militare dei droni ne ha favorito il naturale impiego nel campo della protezione civile, per prevenire rischi ambientali come smottamenti e inondazioni, oppure per portare il primo soccorso in aree isolate, ma anche in casi di incendi complessi da domare. I droni stanno costituendo un salto di qualità nell’ambito della protezione e del salvataggio, sostituendo altre e più grevi tecnologie, inabilitate all’intervento di rescue veloce e preciso, come invece permettono modelli quali il russo Bas Yurik, un quadcopter che può atterrare ovunque ed evacuare i feriti, con un’autonomia di volo di 50 km, trasportabile smontato in un semplice furgone e attrezzabile in pochi minuti.
L’architettura e l’ingegneria si sono presto abituate alluso intensivo dei droni nei cosiddetti cantieri 4.0, di grandi dimensioni, dove le agili macchine volanti possono raccogliere in poco tempo molti dati, con costi estremamente inferiori rispetto a un controllo eseguito con altri mezzi più impegnativi, arrivando a monitorare i cantieri attraverso un software che permette di aggiornare i progressi dei lavori attraverso le registrazioni inviate dalla telecamera del drone, convertite in mappe tridimensionali dei cantieri stessi.
In agricoltura i robot volanti teleguidati sono impiegati per interventi di precisione nei campi, essendo in grado di fornire dall’alto analisi precise sui punti in cui le coltivazioni vanno in sofferenza e si devono irrorare fitofarmaci con un alto grado di esattezza.
I progetti relativi allo sfruttamento dei droni nel mondo dei trasporti coinvolgono player come Trenitalia, Enel ed Eni, che possono impegnare questa tecnologia aeromobile e guidata da remoto nel controllo delle proprie reti e intervenire con maggiore tempestività in termini di manutenzione o di rilevazione dei consumi, come dimostra il progetto che ha preso vita nel distretto di Cinisello Balsamo, nello hinterland milanese, dove gli addetti alla lettura del contatore incominciano a essere affiancati da droni che pesano solo 300 grammi e che rilevano dall’alto, sorvolando le case, i dati necessari per calcolare quanto ogni cittadino deve pagare in bolletta.
Il cinema e il videomaking tendono a un massiccio impiego dei droni non soltanto per la possibilità di riprese stupefacenti e movimenti di macchina prima impensabili, ma anche per motivi economici, arrivando a tagliare i costi che derivavano dall’impiego di elicotteri, carrelli e gru.
L’espansione dell’impiego di questi mezzi è enorme. Secondo le previsioni di Leonardo, nella sola Europa il settore dei droni è destinato a crescere vorticosamente. Le stime valutano che entro il 2035 saranno attivi 7 milioni di droni a uso ricreativo e altri 400mila impiegati commercialmente.
Una simile evoluzione, tanto accelerata e legata allo sviluppo tecnologico, implica che non soltanto siano richiesti piloti umani, per implementare e governare l’utilizzo di una tecnologia così versatile e innovativa. Le previsioni più affidabili individuano nel progettista di droni una delle figure professionali più richieste da parte delle aziende specializzate e di quelle interessate all’uso dei robot volanti. Una delle prospettive di lavoro è per esempio creare droni sempre più miniaturizzati, il che renderebbe queste macchine molto più sicure, espandendone le aree di impiego. Se le potenzialità di questo mercato tecnologico sono in generale notevoli, l’indotto maggiore verrà veicolato dall’ambito progettuale, che è destinato a svilupparsi immensamente, in relazione con i nuovi improvement tecnologici, intraprendendo sfide che coinvolgono l’ingegneria dei materiali, le nanotecnologie e l’intelligenza artificiale.
Maurizio Pasquetti
Docente eCampus