Inutile girarci intorno: il mercato del lavoro sta cambiando ed è in costante evoluzione. Già da diversi anni, infatti, si stanno facendo spazio professioni e impieghi che prima non solo non esistevano, ma non si potevano neppure prevedere. Complice ovviamente il sempre più rapido sviluppo digitale e di nuove tecnologie. Se quindi da un lato diventano ancora più importanti il costante aggiornamento delle proprie conoscenze e le proprie competenze liquide, dall’altro è anche indispensabile informarsi su come prepararsi al futuro e come indirizzare la propria formazione.
Verso quali corsi di studio e facoltà conviene orientarsi? Come ci si può aggiornare per accrescere le proprie opportunità professionali? Quali politiche bisogna adottare per incrementare le proprie possibilità nel mondo del lavoro? Queste sono solo alcune delle domande a cui Luca De Biase cerca di rispondere nel suo libro Il lavoro del futuro (Codice Edizioni).
Per tenere testa ai cambiamenti che stanno avvenendo e che ci aspettano, secondo De Biase serve un salto culturale: passare quindi da una mentalità “aut aut” ad una “et et”. Ciò viene significare coniugare le semplici competenze tecniche con quelle relazionali, puntando in modo particolare e forte sull’apertura mentale. Servono, insomma, “specialisti dalla mente aperta” che siano capaci di (e disponibili a) apprendere ogni giorno, quotidianamente, da ogni singola esperienza.
Certamente, in questo ambito la scuola dovrebbe svolgere una funzione dirimente: non basta combinare semplicisticamente conoscenze scientifiche e umanistiche, ma va ripensato tutto il percorso di formazione, partire dai metodi e dagli ambienti di apprendimento. Come si diceva, un salto culturale vero e proprio. Una sfida che dovremo affrontare tutti con la consapevolezza che quelle dell’istruzione e del lavoro del futuro sono storie ancora tutte da scrivere.
Cerchiamo però di capire insieme alcuni dei lavori del futuro che si stanno già facendo largo nelle aziende e per i quali possiamo cercare di individuare un percorso formativo adeguato.
Se si pensa allo sviluppo del commercio elettronico, ad esempio, viene sempre più cercato il profilo dell’e-commerce manager, cioè di colui che con le proprie competenze in economia digitale e digital marketing è in grado di gestire uno web store in ogni suo aspetto e, al contempo, di effettuare analisi di mercato mirate al fine di sviluppare le migliori strategie di vendita.
Altro profilo particolarmente richiesto dalle aziende che puntano ad un incremento della propria brand authority, è quello dell’e-mail marketing manager, il quale si occupa di tutte le campagne promozionali mirate, in particolar modo tramite la posta elettronica, al fine di fidelizzare i clienti attuali dell’azienda e riuscire a trovarne di nuovi. Anche in questo caso, sono necessarie alte competenze in digital marketing.
Discorso ancora diverso per tutte quelle aziende nate in epoca “pre-digitale” che si trovano nella situazione di doversi evolvere e cercano perciò una figura in grado di guidarle nella fase di trasformazione: il chief digital officer, che può arrivare a guadagnare cifre intorno ai 150mila euro l’anno. Si tratta però di un profilo molto qualificato, con una laurea in informatica, marketing, economia o ingegneria gestionale, e un master indirizzato nel web analytics e nell’ITC (Information and Communications Technology).
Un altro lavoro del futuro prossimo è senz’altro quello del data protection officer, ovvero un esperto sia in campo giuridico che in quello informatico, che si occupi del controllo e del trattamento dei dati personali, sia dei clienti sia dei dipendenti dell’azienda, in modo da garantirne la sicurezza e la conformità a quanto stabilito dalle nuove regole in materia di privacy. Questione delicata di cui abbiamo già parlato in altri articoli.
Per concludere, può essere una buona strada concentrarsi sulla figura del project manager, profilo per il quale si preferiscono laureati in ingegneria gestionale ed economia, con il compito e la responsabilità di seguire interamente un progetto, dalla pianificazione all’esecuzione, durante tutta la fase realizzativa. Non a caso, infatti, i guadagni previsti si aggirano dai 5.000 ai 100.000 euro annui.
Per scoprire come seguire una di queste strade con eCampus…