Laureati in Scienze Motorie alla primaria: 12.000 cattedre disponibili

da | Ott 15, 2018 | Attualità, Mondo eCampus

È di questa estate la notizia che sono state presentate al Senato le linee programmatiche del dicastero in cui si è sottolineato l’Importanza della materia delle Scienze Motorie per la scuola primaria. Il Ministro Bussetti, nuovo Ministro dell’Istruzione, innanzi alle commissioni VII di Camera e Senato ha presentato il piano di inserimento di una nuova materia per le scuole primarie, spiegando che, anche in base a tale scelta, creerà nuovi inserimenti di laureati in tale materia.

Le cattedre disponibili per questa operazione sarebbero 12.000. Considerati i docenti già di ruolo in possesso delle competenze specifiche, che potrebbero non essere numerosi, si tratta senza dubbio di una buona opportunità occupazionale per tutti i laureati in questo campo.

L’obiettivo a lungo termine, inoltre, è quello di creare nuove classi di concorso, il che significa che al laureato in Scienze Motorie potrà essere richiesto di avere conoscenze di Pedagogia.

Il Ministro sottolinea l’importanza della presenza di un professionista in questo specifico ambito. Solo una figura del genere, infatti, può prevenire situazioni quali il sovrappeso o i paramorfismi che, se trascurate, possono degenerare in patologie ben più serie quali i dimorfismi o l’obesità, problemi di salute che riguardano in modo sempre più preoccupante la popolazione italiana.

In questo senso, solo i laureati in Scienze Motorie e/o diplomati ISEF per formazione culturale e piano di studi previsto, hanno la capacità di adottare interventi idonei e mirati, tenuto debitamente conto, individualmente, delle situazioni evolutive dei ragazzi e delle ragazze.

Altra idea di Bussetti è quella di far intervenire associazioni sportive del territorio, assicurando così una sinergia tra scuola e territorio con lo sport come fattore di unione. 

Il Ministro ritiene importante anche la sperimentazione di progetti scuola e sport che includano studenti con predisposizione allo sport agonistico, creando così condizioni utili a far coniugare studio e attività sportiva. La carriera degli atleti, in genere, non si protrae a lungo ed è importante che essi ottengano un titolo di studio utile al successivo inserimento nel mondo del lavoro.

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