Le scuole hanno ripreso da poco e oltre i professori potrete trovare anche figure dotate di un’ intelligenza artificiale.
Questo “evento” è avvenuto tra gli studenti di alcune elementari neozelandesi che hanno fatto conoscenza con Will: un software dal volto umano (proiettato su uno schermo) che ha insegnato ai ragazzi la sostenibilità ambientale, il consumo responsabile e le principali caratteristiche e potenzialità delle energie rinnovabili.
Il progetto è frutto della collaborazione tra la società energetica Vector e l’azienda informatica Soul Machines, che hanno fornito il software-maestro gratuitamente a tutte le scuole a cui questa società somministra energia elettrica.
Gli studenti possono interagire con Will sfruttando computer, tablet e smartphone; dialogando e rispondendo alle domande poste dall’ intelligenza artificiale.
In futuro, questi software potranno adattarsi allo stile di apprendimento di ogni singolo studente, rendendo l’insegnamento personalizzato una realtà anche nelle scuole.
Come ha spiegato in un comunicato stampa il responsabile per il digitale di Vector, Nikhil Ravishankar “ La reazione degli studenti è stata davvero affascinante. Ripongo molte speranze nella capacità di questa tecnologia di poter, un domani, fornire esperienze educative ricche ed efficaci”.
Meno entusiasti dell’esperimento sono gli insegnanti, soprattutto se si considera che esperti di educazione come Anthony Seldon hanno previsto che i bot prenderanno il posto degli insegnanti umani nel giro di un decennio; mentre il futurista Thomas Frey ritiene, con maggiore prudenza, che questi software diventeranno un normale strumento educativo non prima del 2030.
Inoltre la diffusione sempre più massiva dell’e-learning e, in generale, del web, comporta un’inevitabile crescita dell’anonimato e una riduzione dei rapporti face-to-face che risulta apprezzata dai giovani più introversi.
L’azienda del Colorado specializzata nello sviluppo di software ( CodeBaby ), ha creato gli “intelligent virtual assistant”: avatar personalizzabili in grado di rispondere online alle domande dello studente e aiutarlo nel processo di apprendimento in un’ecosistema a lui più gradevole.
Secondo Dennis McGuire, e-learning specialist di CodeBaby, gli studenti spesso si trovano in un ambiente in cui non sono a loro agio, per cui sarebbero più inclini ad esporre i loro dubbi ad un assistente virtuale piuttosto che ad un insegnante in classe.
Le risposte ottenute da questi avatar sono più esaustive rispetto ai sistemi di supporto online tradizionali, in cui le risposte pre-caricate nel database possono non corrispondere esattamente al reale quesito dell’utente, l’avatar è dotato di tool di riconoscimento del linguaggio, assicurando l’esperienza virtuale ad oggi più simile a quella del dialogo con l’insegnante in carne ed ossa.
La struttura tradizionale delle scuole non sono destinate a sparire a causa delle intelligenze artificiali, in quanto rimane sempre importante l’interazione sociale tra gli studenti che avviene all’ interno degli istituti scolastici.