È morto all’età di 77 anni a Roma, dopo una lunga malattia, il regista Bernardo Bertolucci.
Primogenito del poeta Attilio Bertolucci, sembra intenzionato in un primo momento a seguire le orme paterne, iscrivendosi al corso di laurea in Lettere presso L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e interessandosi di poesia, ben presto però abbandona gli studi per il cinema, diventando assistente di Pier Paolo Pasolini, suo vicino di casa, ai primi passi come sceneggiatore nel mondo della settima arte. L’anno dopo è Bartolucci a girare il suo primo film La commare secca, da un soggetto di Pasolini. Da questo momento il suo percorso cinematografico sarà caratterizzato da una serie di opere, apprezzate ma anche molto criticate dal pubblico.
Il fenomeno internazionale però esplode con Ultimo Tango a Parigi il film “scandaloso” che ha segnato un’epoca. La pellicola, dopo una prima proiezione a New York, subì diverse traversie censorie nel nostro Paese che comunque non gli impedirono di piazzarsi secondo al botteghino, ma che portarono al sequestro della pellicola e alla condanna del regista per offesa al senso comune del pudore, per la quale venne privato dei diritti civili per cinque anni. La pellicola venne dissequestrata nel 1987, dopo diversi processi d’appello. Dopo 46 anni dalla sua realizzazione il film è tornato nelle sale nel 2018. La prima mondiale ha avuto luogo al Bari International Film Festival alla presenza del regista.
Bertolucci ha incrementato la sua fama con le opere successive come Novecento, che racconta cinquant’anni di storia padana (e che vanta un cast internazionale come Robert De Niro e Gérard Depardie e di noti attori italiani come Stefania Sandrelli) e Luna, ambientato a Roma e in Emilia-Romagna, che racconta l’ambiguo e difficile rapporto , ai confini dell’incesto , di una madre e di suo figlio adolescente, fino a La tragedia di un uomo ridicolo (1981), con Ugo Tognazzi.
Ma una grande conferma viene conquistata nel 1987 con la conquista di 9 Oscar grazie a L’ultimo Imperatore, un grande successo a livello mondiale che lo consacra non solo come grande regista internazionale ma anche come primo – e tuttora unico – italiano a vincere l’Oscar per la migliore regia.
Tornato in Italia dopo un lungo periodo a Londra continua ad affrontare le sue tematiche predilette a partire da Io ballo da sola (1996), L’assedio (1998) e The dreamers (2003) che mette in scena la storia di tre ragazzi tra scoperte erotiche, politica, cinefilia, un film che per qualche verso ci riporta alle atmosfere di Ultimo Tango.
Nel 2012 gira, praticamente sotto casa, Io e te dal romanzo di Niccolò Ammaniti un intenso incontro-scontro tra fratello e sorella.
Gli ultimi premi arrivano nel 2007 quando, a Venezia, riceve un Leone d’Oro alla carriera, mentre nel 2011, a Cannes, gli viene consegnata la Palma d’Oro alla carriera. Nel 2008 si è guadagnato una stella sulla Walk of Fame dell’Hollywood Boulevard di Los Angeles. E siamo certi che questa stella non smetterà mai di brillare.