Siamo in un epoca in cui crediamo di essere attivi, partecipi e presenti con gli amici e con ciò che ci circonda. Eppure se per qualche motivo dimentichiamo lo smartphone in macchina o siamo in attesa di un messaggio o addirittura un “like” a ciò che abbiamo postato, siamo prevalsi da un senso di ansia e irrequietezza che consapevolmente sappiamo che non ha motivo si esserci.
Non bisogna preoccuparsi di tale sensazione in quanto ormai è del tutto normale, siamo tutti ormai un po’ “tecnostressati”.
Questo perché siamo sempre connessi e tutto ciò priva di riposo il nostro cervello, ecco perché veniamo considerati tecnostressati. In media sono quattro le ore che spendiamo al giorno davanti ad “internet”, che racchiudono l’uso del pc, sms o messaggi di whatsapp. Queste sono le soglie di utilizzo dei mezzi digitali fissate per definire un soggetto affetto da tecnostress.
Più che i minuti ed ore da calcolare di fronte ad un mezzo digitale sono il numero di sintomi che si accumulano: stanchezza cronica, ansia e depressione sono i primi e più evidenti.
Nei casi più gravi si possono manifestare anche delle alterazioni al sistema cardiaco e respiratorio, la rigidità dei muscoli e stravolgimenti che condizionano il nostro sonno.
Le cause di questo malessere è causato dalla perdita di dimensioni reali del tempo e dello spazio.
Si ha quindi l’impressione di controllare tutti gli aspetti della nostra vita e che possa succedere qualcosa di interessante da un momento all’altro.
Questa sensazione di “allerta costante” genera produzione di cortisolo, che è l’ormone dello stress e fa diminuire il testosterone in circolo. In natura sarebbe la stessa sensazione che prova un animale selvatico che teme l’attacco di un predatore.
In passato questo meccanismo ha permesso all’uomo di sopravvivere e di vivere in sicurezza nell’ambiente.
Attualmente questa sensazione provocata dai mezzi digitali viene tradotta in tecnostress ed è controproducente per l’essere umano nel lungo termine in quanto è dannosa per il nostro organismo.
Occorre all’uomo un po’ di pausa e di stacco, spegnere il cervello.
Se rimaniamo sempre connessi non percepiamo riposo per la nostra mente, restiamo coinvolti da un flusso di informazioni finendo in una condizione di sovraccarico.
La soluzione per risolvere tale condizione è semplice ovviamente, cioè staccarsi da questi mezzi digitale il più possibile.
Sarebbe più produttivo leggersi un libro, passeggiare, uscire con gli amici, concentrarsi su ogni cosa che permette di godersi la vita reale cercando di scoprire nuove passioni e alimentarle.
Inoltre, come in tutto, un aspetto che sicuramente aiuta è cercar di aver un’alimentazione sana diminuendo l’alcol, caffè, cibi con alto tasso glicemico e ridurre le calorie.