È un dato di fatto che più della metà degli studenti che oggi sono tra i banchi di scuola, da adulti svolgeranno un lavoro che ancora non esiste e, presumibilmente, che non viene nemmeno immaginato. Impieghi che prenderanno forma e piede nel prossimo futuro, sostituendo quelli dei genitori di oggi. È un processo che c’è sempre stato e che nel corso degli ultimi due secoli si è velocizzato come mai prima.
A tentare di anticipare come potrebbe svilupparsi il mondo del lavoro e non solo, ci ha provato il Word Economic Forum, che fin dagli anni ’70, ogni anno, organizza un meeting tra esponenti di primo piano dell’economica internazionale e della politica, per confrontarsi e fare il punto sulle principali problematiche con cui il mondo dovrà fare i conti.
Ciò che sembra aspettarci è un futuro in cui moltissimi lavori che oggi consideriamo “normali” non esisteranno più o non verranno più svolti da esseri umani. Per esempio, è evidente che continuerà la produzione di automobili, ma ad occuparsene al posto degli operai, saranno i robot, come d’altronde già in parte accade. Non c’è però da disperare per chi entrerà nel mondo dei lavoro nei prossimi anni: se da un lato le macchine ci “ruberanno” alcuni impieghi, altre nuove professioni nasceranno a prenderne il posto.
Se forse non ci saranno più i minatori nel senso che conosciamo tutti, ci saranno i “minatori di blockchain e criptovalute”, che attraverso server man mano sempre più potenti creeranno ricchezza e lavoro gestendo queste funzioni; i vecchi sceriffi cederanno il posto agli “sceriffi della Rete”, professione già esistente ma che si espanderà proporzionalmente alla crescita della Rete, che entrerà sempre di più nella nostra vita. Basti pensare, per esempio, alle case connesse, alle telecamere nelle nostre abitazioni, alle automobili collegate alla Rete, ed ai rischi che qualcuno possa accedervi o controllarle da remoto, per comprendere quanto diventi indispensabile una figura di riferimento per la protezione dei nostri beni e della nostra privacy.
Ma anche i mestieri più antichi, come l’agricoltura, subiranno un mutamento radicale: i contadini come li conosciamo ora andranno sparendo, per lasciare il posto ad “agricoltori hi-tech”, che si troverà, per esempio, a progettare reti neuronali d’intelligenza artificiale capaci di calcolare il meteo e valutare e programmare il raccolto a ogni condizione atmosferica. Saranno necessari anche nuovi progettisti dedicati alla realizzazione di impianti intelligenti anche per l’energia rinnovabile, dai pannelli solari all’energia eolica.
Da non sottovalutare tra l’altro anche i nuovi compiti e le nuove sfaccettature che assumerà il ruolo dello psicologo, che dovrà affrontare anche l’interazione costante tra uomo e robot, e del medico, che dovrà imparare ad avere a che fare con tecnologie in grado di stampare in 3D organi e protesi funzionali e gli infiniti sviluppi che le vedono coinvolte per il futuro.
Infine, evidentemente per i più ambiziosi, a breve potrebbe essere disponibile anche il lavoro di Dio: Marco Gasperetti ha infatti raccontato al Corriere della Sera di come alla Normale di Pisa stiano realizzando Pandora, un sistema capace di modellare in 3D anche un pianeta lontano e poterlo esplorare. L’aspirante “demiurgo hi-tech” costruirà un mondo parallelo e lo renderà virtualmente reale. Ciò potrà essere applicato agli scopi più disparati, dal semplice svago alla sperimentazione scientifica.