Mercoledì 20 marzo, presso la sede dell’Università eCampus di Roma si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “Animali maltrattati e la necessità della riforma della legge 189“, alla quale hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, con Lorenza Lei, Prorettore Università eCampus, e Gianluca Felicetti, Presidente della Lega anti-vivisezione (LAV).
La legge 189 del 2004 sul maltrattamento degli animali «è stata significativa ma necessita di essere rivista sia dal punto di vista penale, aumentando le pene per consentire di fare indagini più approfondite, sia di procedura penale, perché l’animale non può, ad esempio, essere riaffidato a chi lo ha maltrattato». Queste le parole con cui ha esordito il ministro Costa.
Gli animali ormai, essendo parte integrante delle nostre famiglie devono essere trattati come tali e, siano essi da compagnia o da produzione, devono essere considerati come esseri viventi e non più come oggetti. Purtroppo, al giorno d’oggi, vengono ancora registrati circa 26 fascicoli al giorno per reati contro gli animali, (circa 9.500) e 5.500 persone indagate.
La legge 189 ha fatto tanto, elevando ad esempio il reato di maltrattamento da semplice contravvenzione a delitto, prevedendo la reclusione per i reati più gravi e la confisca di animali oggetto delle illegalità, cosa che, prima del 2004 non era prevista. Ha inoltre permesso la condanna per maltrattamenti di Green Hill, l’allevamento dei beagle destinati alla vivisezione. Nonostante questo, secondo il presidente LAV, questa norma può e deve essere resa più efficace «partendo dal suo adeguamento al Trattato europeo di Lisbona che impegna anche gli Stati membri al riconoscimento degli animali come esseri senzienti; e definendo una procedura chiara per la custodia giudiziaria degli animali, che non dovranno essere lasciati agli stessi maltrattatori ma presso Centri riconosciuti di accoglienza».
A tal proposito, proprio il 30 marzo LAV lancerà la petizione #chimaltrattapaga in centinaia di piazze e proprio presso l’Università eCampus, che nel corso della tavola rotonda ha annunciato il primo Master universitario di I livello in “Criminologia e Tutela Giuridica degli animali“.
Il Ministro dell’Ambiente ha anche dichiarato che «nella legge di stabilità 2020 ci sarà una defiscalizzazione robusta dei prodotti per animali», attualmente sottoposti all’Iva al 22%, «così che tutti possano permettersi un animale da compagnia». Ha toccato poi un’altro tema, molto sensibile, che riguarda un «eccessivo spacchettamento delle competenze» tra i vari Ministri. Al Ministro dell’ambiente spetta la fauna selvatica, a quello dell’Agricoltura la caccia, i maltrattamenti alla Salute e la legge che li persegue alla Giustizia. Questa divisione «aiuta nella fase del dialogo, ma l’atto che va firmato diventa più complesso». Una semplificazione diventa dunque necessaria.
Tra le richieste della proposta di legge: pene più severe per chi maltratta gli animali, una nuova disciplina della confisca obbligatoria, l’introduzione del reato di strage degli animali per contrastare le uccisioni di massa di animali e la valorizzazione di Centri di accoglienza per animali sequestrati o confiscati.