Il Cio+ Italia Award è un’occasione più generale per testare il polso delle imprese nazionali medio grandi e comprendere come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stiano impattando su business e cultura aziendale.
Il Chief Information Officer, o direttore informatico, è il manager responsabile della funzione aziendale tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Di solito risponde direttamente all’amministratore delegato (CEO). Questo tipo di figura professionale ha un ruolo determinante nelle imprese che decidono di abbracciare i metodi di lavorazione della quarta rivoluzione industriale.
Ieri, 2 aprile 2019 presso la Fonderia Napoleonica di Milano, sono stati premiati i sei migliori chief information officer e digital leader italiani, che hanno saputo elaborare visioni e progetti in grado di cambiare volto all’azienda.
Le categorie in cui sono stati assegnati i premi sono sei, a fronte di 70 progetti candidati.
Nelle scorse edizioni, è stato premiato il chief information officer che si è distinto a livello globale, che ha saputo usare la tecnologia per un cambio di passo qualitativo in azienda, o ancora, il professionista che ha prodotto un accelerazione grazie a un progetto strategico. Poi ancora premi per il CIO che lavora alla digitalizzazione in ambito pubblico, a quello che lavora in ambito bancario e infine al leader che con un progetto visionario è riuscito a migliorare le dinamiche di business.
A valutarli, e quindi a decidere i premi, una giuria a sua volta composta da altri leader che provengono dal mondo dell’impresa ma anche dell’accademia e del settore legale. Tra questi saranno presenti Banca 5, BonelliErede, CIID, Enel, Google Cloud, H-Farm, Humanitas, Inail, Magneti Marelli, PwC, Università Bocconi, Sogei e Workday.
I dati riscontrati grazie a questo evento sono importanti: come indicava anche una recente ricerca condotta dagli osservatori della School of management del Politecnico di Milano, attraverso le risposte di 250 tra chief innovation officer e chief information officer, gli investimenti delle imprese italiane per l’innovazione digitale stanno crescendo e nel 2019 è previsto un incremento medio del+2,6% del budget Ict.
“in crescita nel 39% delle imprese, con investimenti concentrati in particolare nella dematerializzazione dei documenti, nei big data analytics e nei sistemi erp”
La ricerca conferma che innovare digitalmente non è affidarsi ai tradizionali schemi di business, ma soprattutto lavorare sulla cultura aziendale, approcciare nuovi modelli di impresa adottando spesso un metodo di pensiero laterale.