La storia dell’origine dell’Universo cerca di spiegare in che modo si è formata tutta la materia di cui siamo fatti e da cui siamo circondati. La scoperta nello Spazio della prima molecola dell’Universo, dimostra come tutto abbia avuto inizio. La notizia, raccontata sulle pagine di Nature, riguarda lo ione idruro di elio.
Quando tutto ebbe inizio, subito dopo il Big Bang, più di 13 miliardi di anni fa, non esisteva la varietà di materia, come stelle, pianeti e galassie, che possiamo osservare oggi. La maggior parte degli atomi presenti erano atomi di idrogeno ed elio. Furono questi a formare le prime stelle che, a loro volta attraverso processi come quelli di nucleosintesi, formarono gli elementi più pesanti.
In questo processo un ruolo fondamentale lo ebbe l’idruro di elio, considerato il primo elemento per la formazione della materia. Gli atomi di idrogeno, infatti, combinandosi con l’idruro di elio, avrebbero dato vita all’idrogeno molecolare, la molecola dietro la formazione delle prime stelle.
Finora però dimostrare che l’idruro di elio potesse formarsi e trovarsi nello Spazio anche oggi non era semplice. Al di là di alcune prove in laboratorio ottenute agli inizi del secolo scorso, mancavano le evidenze in natura. Le osservazioni astronomiche però avevano indicato la nebulosa planetaria Ngc 7027 come un sito adatto, date le condizioni simili a quelle dell’Universo primordiale, in cui potesse formarsi l’idruro di elio.
La scoperta si deve al gruppo dell’Istituto tedesco Max Planck di Radioastronomia coordinato da Rolf Güsten.
“La formazione dei primi ioni di idruro di elio – ha spiegato Güsten – è stata possibile solo quando la temperatura dell’universo primordiale è scesa al di sotto di 4.000 gradi centigradi. Solo allora, infatti, si sono potuti formare i primi atomi di elio che hanno poi dato origine alle prime molecole del cosmo”, ha aggiunto. Le impronte di queste molecole sono state trovate in una nebulosa planetaria a 2.600 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno.
Tutto ciò è stato possibile grazie a Sofia (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy):un Boeing 747SP modificato, che funziona come una sorta di laboratorio volante, a circa 13 km di altitudine. Si tratta di un progetto congiunto della Nasa e dell’Agenzia spaziale tedesca, dotato di un telescopio spaziale. Recentemente a bordo è stato aggiunto lo spettrometro Great (German Receiver at Terahertz Frequencies), impostato per cercare specificatamente l’idruro di elio.
“È stato così entusiasmante essere lì, vedere l’idruro di elio per la prima volta nei dati che abbiamo collezionato”, ha commentato Rolf Guesten, “Il lieto fine di una lunga ricerca che elimina i dubbi che avevamo sulla chimica alla base dell’Universo primordiale”.