L’assassinio di Gianni Versace: la storia del suo killer

da | Mag 6, 2019 | Serie TV

Da Gennaio è uscita la serie tv sull’assassinio di Gianni Versace. Se ancora non l’ avete vista, tratta dell’omicidio del famoso stilista, avvenuto il 15 luglio 1997 alle porte della sua villa barocca di Miami Beach, Florida.
La serie, prodotta dal network americano Fx e diretta da Ryan Murphy, è tratta dal libro “Vulgar Favors: Andrew Cunanan, Gianni Versace, and the Largest Failed Manhunt in U. S. History” (1999), della giornalista Maureen Orth, firma di Vanity Fair che decise di tracciare un ritratto di Andrew Cunanan, un giovane con diverse turbe mentali, etichettato come serial killer autore di cinque omicidi tra Minneapolis e South Beach, trovato morto dalla polizia di Miami dopo aver compiuto l’assassinio di Gianni Versace.

Nella serie Cunanan è interpretato dall’inquietante Darren Criss, che per questo ruolo è stato premiato come Migliore attore protagonista in una miniserie o film per la televisione agli scorsi Golden Globe, ai quali la serie si è aggiudicata anche il Globo per la Migliore miniserie.
Andrew Cunanan nella serie è uno studente omosessuale, tossicodipendente molto ambizioso. In un locale esclusivo riesce a fare la conoscenza di Gianni Versace, anch’egli apertamente omosessuale. Da questo incontro nasce un rapporto molto amichevole tra i due al punto che Gianni invita Andrew ad un’opera teatrale di cui lo stilista ha realizzato i costumi. La storia si sposta nel 1997, sempre a Miami, dove Gianni sta attendendo la quotazione in borsa della sua azienda, ormai divenuta un colosso della moda.

Chi si aspetta una classica crime story rimarrà deluso. Si apre con l’assassinio di Versace, qui interpretato da Édgar Ramirez, ma poi si focalizza totalmente sulla storia e avventure del suo killer: dall’inizio della sua ossessione per lo stilista all’evolversi della sua follia, strettamente legata alla sua omosessualità, mai accettata fino in fondo, alle sue storie e ai ragazzi che ha conosciuto nella sua vita.
Inoltre l’assassino spesso confonde la sua vita reale con una fantasiosa, infatti ogni qualvolta incontra un ragazzo che potrebbe esser interessante immagina una vita parallela: un lavoro finto e un nome non reale.
L’omosessualità è uno dei topic fondamentali di questa miniserie: oltre alla storia di Cunanan, che uccide uomini gay in un tentativo costante di avvicinamento e rifiuto del proprio io, la serie esplora le diverse sfaccettature del tema attraverso la durevole relazione amorosa tra Versace e il compagno Antonio d’Amico ( interpretato da Ricky Martin) – mai accettata totalmente dalla sorella Donatella (interpretata dalla famosa Penélope Cruz), che vede in lui più che altro un arrampicatore sociale – e attraverso le singole storie degli uomini uccisi dal serial killer.
Tra queste, memorabile rimane l’episodio dedicato a Jeffrey Trail, prima vittima di Cunanan, un giovane ufficiale di Marina allontanato dalla divisa a causa del clintoniano “Don’t Ask, don’t tell“, un provvedimento che prevedeva l’allontanamento dall’esercito in casi di dichiarata omosessualità.

Non immaginate, quindi, di vedere la ricostruzione poliziesca dell’indagine attorno all’assassinio di Versace, così come di scoprire dettagli inediti e scottanti sullo stilista e la sua famiglia vip.

Inoltre questa serie tv è stata criticata dalla famiglia Versace, in quanto non è stata d’accordo su alcuni dettagli che nelle puntate emergono.