Giovedì 30 maggio, alle ore 21.00, presso la sede romana dell’Università eCampus, in via Matera 18, si terrà NeaCò – Neapolitan Contamination, un concerto di beneficenza a favore dell’Associazione “I cuori di Francesca” a tutela degli orfani delle vittime di femminicidio.
I classici della musica napoletana incontrano i più diversi stili musicali del resto del mondo, dall’Europa all’Africa fino al Nordamerica. Dal gospel, al blues, al jazz e al funky. Fino al Centroamerica mescolandosi con il calypso, il reggae, la rumba, e giù giù fino al tango argentino., dal gospel al blues, dal jazz al funky, fino al centro-america dove si mescolerà con il calypso, il reggae, la rumba, fino al tango argentino.
Fondamentale in questo processo la Contaminazione, che implica un contatto fecondo con ciò che è “altro da sé”, fungendo da motore di civiltà. Napoli, dopo tutto, è da sempre un luogo-simbolo dove la Contaminazione è di casa è ha sempre potuto proliferare con facilità e vivacità. La città partenopea da secoli assorbe le contaminazioni e le molteplici matrici come una spugna, metabolizzandole e diffondendole in tutto il mondo, sotto forma di “napoletanità”, restituendo in qualche modo il contributo che aveva ricevuto da ogni parte.
Ciò a cui punta il progetto Contamination è riprodurre questa dinamica con la tradizionale canzone napoletana, riproponendo i suoi brani più celebri in un nuovo e particolarissimo modo. Il pubblico viene così introdotto in un viaggio intercontinentale nel quale gli stili musicali più disparati si fondono, si mescolano, si uniscono in un tripudio di contaminazioni.
L’ascoltatore viene guidato e spinto ad esplorare ogni singola canzone, per trovare un “seme di contaminazione” in grado di trasporre il brano in un contesto antropologico, geografico, culturale, ideale del tutto diverso. La canzone napoletana muta, si evolve e si trasforma geneticamente, pur rispettando sostanzialmente il testo e, quindi, il messaggio originario.
Insomma, la Neapolitan Contamination trasforma la tradizione musicale partenopea in un elemento di globalizzazione capace di trasporre il brano in un contesto culturale e geografico del tutto diverso. Un modo per onorare un glorioso passato in chiave evolutiva, guardando al suo futuro. In questo specifico caso, inoltre, un’occasione per aiutare chi ha davvero bisogno assieme all’Associazione “I cuori di Francesca”.