La prossima sfida dell’ AI? Prevedere serie, film e programmi TV di successo!
Non si tratta di fantascienza, ma di una nuova piattaforma di tracciamento neurale che, unita ad un algoritmo, cerca di interpretare il grado di coinvolgimento dello spettatore, andando ad analizzare il suo battito cardiaco e i suoi livelli di ossitocina (conosciuta anche come ormone della felicità).
Capire quali programmi avranno successo ancor prima che vadano in onda è dunque l’ambiziosa promessa di una società, Immersion Neuroscience, che ha per l’appunto lanciato una versione iniziale della piattaforma.
L’obiettivo è valutare il livello di coinvolgimento degli spettatori nei contenuti video e nelle esperienze dal vivo attraverso un piccolo dispositivo indossabile che viene fissato sull’avambraccio.
L’algoritmo segreto, alla basa di questa grande invenzione tecnologica, è stato chiamato Immersion Quotient.
È già dodici anni che il Team di ricerca sta cercando di perfezionare questa piattaforma, che ora sembrerebbe in grado di cogliere correttamente il destino di una serie nell’84% dei casi.
Per mettere alla prova l’algoritmo, la società ha chiesto alla Dorsey Pictures, una casa di produzione statunitense, di scegliere 25 titoli da testare in modo retroattivo. La richiesta è stata quella di selezionare un gruppo di show di grande successo e un altro gruppo di flop, tutto in base ai dati di gradimento ottenuti dai network televisivi e dalla società di analisi e ricerca Nielsen. Dopodiché 84 partecipanti fra i 25 e i 58 anni hanno guardato la prima puntata di 25 diversi titoli in ordine casuale (si trattava prevalentemente di reality show). Durante la visione i volontari erano collegati al neurosensore in grado di misurare il loro coinvolgimento nello show. La valutazione è stata effettuata, come detto in precedenza, tenendo conto di parametri come il battito cardiaco e i livelli di ossitocina.
I dati ricavati dalle reazioni dei partecipanti sono stati poi interpretati tramite l’Immersion Quotient, che quasi nove volte su dieci ha confermato risultati ottenuti dall’indagine Nielsen.
Come potrebbero essere sfruttati al meglio i sistemi di Immersion Neuroscience? Per esempio, per testare le puntate pilota e, al contempo, sfruttare i dati neurologici sia per convincere le reti a produrre, acquistare e programmare un certo show così come a cancellarlo. “I network spendono un sacco di tempo nel cercare di creare concept vincenti quando in realtà non vanno da nessuna parte. Noi ora possiamo dire loro: ecco quelli che funzionano e quelli che non andranno” ha affermato Chris Dorsey, capo della stessa Dorsey Pictures.
La tecnologia inoltre, potrebbe tornare particolarmente utile per ragionamenti e indagini ancora più specifici. Per esempio, per identificare personaggi e scene che incontrino più efficacemente i gusti del pubblico oppure scovando i momenti di minore coinvolgimento, per modificare la sceneggiatura in chiave più avvincente.
Che l’AI possa portare alla realizzazione di show di successo resta ancora da vedere, ma siamo sicuri che i vari network televisivi non vorranno farsi scappare una tale opportunità!