Il Miur ha diffuso un dossier per raccontare quante “matricole” siederanno ai banchi di scuola a partire dal prossimo settembre. Il calo degli alunni, dovuto all’anagrafe, sembrerebbe toccare livelli altissimi, come confermano le nuove iscrizioni alle classi prime del prossimo anno: circa 23mila bambini (il -4,6% in meno alla primaria) e oltre 20mila studenti in meno alla secondaria.
Sono state oltre 1,5 milioni le iscrizioni al nuovo anno scolastico di cui circa un milione quelle presentate nel primo ciclo e 542.654 le domande per percorsi di secondo grado.
“Già da qualche anno si assiste a un calo nel numero dei nuovi ingressi più marcato nel caso della scuola primaria. Tale andamento segue quanto si riscontra nei dati Istat sulla popolazione residente, che vede il numero dei 6enni calare del 4,4% negli ultimi tre anni” si legge nel report rilasciato dal Miur.
Nella scuola primaria si assiste ad un calo del numero di bambini ma ad una crescita della richiesta del tempo pieno a 40 ore settimanali. Infatti, circa il 42% delle domande si orienta verso questo tipo di soluzione. Lazio e Piemonte sono le regioni in cui la richiesta è maggiore (rispettivamente 59,6% e 58,5% delle domande inoltrate), mentre Campania e Liguria quelle dove si registra un maggiore incremento.
Alle medie invece, la maggior parte delle domande sono indirizzate verso l’orario di 30 ore settimanali, solo il 2,6% degli studenti sceglie il tempo pieno.
Per quanto concerne invece le iscrizioni alle scuole superiori, il liceo continua ad essere l’indirizzo preferito dagli studenti italiani, con il 54,6% di iscritti. E’infatti dall’anno scolastico 2014-2015 che i licei vengono scelti da più di un giovane su due. Un ragazzo su quattro sceglie il liceo scientifico seguito immediatamente dopo dal liceo classico in cui la quota dei nuovi ingressi sale al 6,7%.
La propensione per le materie scientifiche si registra anche nella scelta degli istituti tecnici, che raggiungono il 13%, in particolare indirizzi del settore “Tecnologico” con il 19,7% di iscritti, ottengono il maggior interesse.
Invece “l’istruzione professionale è quella che, negli ultimi anni, ha perduto sensibilmente la propria attrattività registrando un costante calo di iscrizioni”, scendendo al 14% di nuovi iscritti (invece nel 2015-2016 erano il 18,6%).
E’ soprattutto nelle regioni del Nord-Est (che come fa notare il Miur sono quelle che offrono maggiori opportunità professionali) che si registrano maggiori iscrizioni agli istituti tecnico/professionali. Invece, il Lazio è “la regione dove la presenza di un solido settore terziario e di una diffusa rete universitaria crea maggiori opportunità per chi si appresta a frequentare un liceo”. Le regioni del Mezzogiorno si confermano, poi, “terreno fertile per gli studi classici e in particolare la Calabria che raccoglie il 10% di iscrizioni”.