“Un designer sa che ha raggiunto la perfezione non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere!”
(Antoine de Saint-Exupéry)
In questo mondo in continua evoluzione è difficile rimanere sempre aggiornati su i vari trend del momento, tuttavia è diventato necessario per la propria sopravvivenza e per la crescita personale e in ambito lavorativo.
Per quanto riguarda le nuove tecnologie, negli ultimi anni sono andate ad affermarsi sempre di più due figure fondamentali per il design, lo UX Designer e lo UI Designer. In ogni progetto infatti l’UTENTE e i suoi bisogni sono diventati il focus principale, è necessario quindi creare una User Experience che induca l’utente ad aumentare il tempo di permanenza sul sito orientandolo alla conversione.
La User Experience (UX) è diventata un elemento fondamentale nella riuscita di un progetto di design funzionale.
La UX viene definita da Don Norman (padre della disciplina) come l’insieme di tutti quegli aspetti emozionali, psicologici e fisici che si verificano prima, durante e dopo l’interazione. Se prima che venisse coniato il termine si parlava solo di Human-Computer Interaction o di usabilità e ci si concentrava sull’interazione tra un determinato prodotto e l’utente, oggi il focus è sull’esperienza, per questo si parla di Experience Design.
Progettare pensando all’utente finale significa progettare per esperienze ed emozioni positive, oltre che anticipare e soddisfare determinati bisogni.
“Il design non significa solo come una cosa appare, significa come quella cosa funziona”.
(Steve Jobs)
In poche parole la user experience lavora sull’esperienza dell’utente, mette al centro del processo progettuale chi utilizzerà poi il prodotto. (Concetto ripreso dallo Human-Centered Design). Non si occupa solo di progettazione o redesign di un sito, ma si occupa anche della fase precedente di analisi del comportamento e dei bisogni espressi dall’utente e della fase successiva a quella progettuale, ossia il monitoraggio e l’analisi in tempo reale dei risultati, per cercare di migliorare continuativamente il prodotto.
A questo punto però vogliamo sapere, chi e cosa è uno UX Designer esattamente?
Lo UX Designer è il responsabile della User Experience e dell’esperienza del prodotto. Il suo scopo è quello di creare un’interfaccia funzionale e utilizzabile senza ulteriori aiuti dall’utente. Gli strumenti che utilizza sono svariati, a seconda del momento progettuale in cui si trova.
Per creare storyboard può utilizzare Photoshop, Sketch (solo per Mac) o Illustrator, per lo step di verifica con gli utenti reali invece può utilizzare wireframe, mockup e sitemap creandole con Wireframesketcher, InVision o Adobe Experience Design.
Non bisogna confondere però la UX Design con la UI Design. Le due figure sono correlate e spesso raggruppate in un’unica area di lavoro, ma svolgono comunque due processi differenti.
Come avrete già capito, infatti, lo UX Designer si concentra sull’esperienza utente, mentre per lo UI Designer il punto focale è l’interazione dell’utente con il prodotto.
Ma in pratica in cosa si traduce?
Lo UX Designer svolge un lavoro di ricerca e la sua pratica coinvolge anche altre discipline, quali il digital marketing e SEO. Si occupa quindi della fase antecedente alla progettazione, ossia di analisi del comportamento e dei bisogni espressi dagli utenti in merito a quel prodotto e del momento successivo, del monitoraggio e dell’analisi in tempo reale dei risultati, per ottenere dati utili al processo di otturazione dell’esperienza utente.
Il suo obiettivo è la soddisfazione dell’utente e garantire un’esperienza d’uso memorabile.
Lo UI Designer, invece, si occupa della parte di creazione delle interfacce, ponendo la sua attenzione sull’efficienza del reperimento dei contenuti dell’utente e sulla gradevolezza nell’aspetto grafico.
Lo UX Design richiede competenze tecniche elevate, perchè comprende analisi in tutte le fasi del processo di progettazione, lancio e monitoraggio del sito/prodotto.
Il lavoro dello UX designer si può suddividere in:
- User Research (La fase di user research è in genere svolta attraverso tool indispensabili, quali Google Analytics e altri strumenti di web analytics, che permettono di verificare ciò che gli utenti ricercano e il loro customer journey. A questo tool è possibile affiancare strumenti per fare interviste e raccogliere feedback, applicazioni che generano mappe di calore e permettono di effettuare test con singoli utenti.)
Nella fase di analisi della user research sono utili programmi come Typeform e Loom. - Intervista ai clienti/parti interessate (stakeholder) in fase di Brief
- Analisi degli obiettivi (business goal)
- Analisi dei concorrenti
- Applicazione del “design thinking“ (approccio alle soluzioni sulla base di problemi. In poche parole, ogni soluzione deve partire da un problema reale.)
- La ricerca dell’utente giusto (User research) – attraverso I sondaggi (dati qualitativi) o/e le interviste (dati quantitativi)
- Creazione profili utenti ideali (User Personas)
La seconda parte del processo di UX consiste invece:
- Analizzare l’esperienza dell’utente (customer journey)
- Identificare le storie (user stories) e i flussi dell’utente
- Strutturare l’Architettura dell’Informazione (information architecture)
- Fare il “Wireframing“ (ossia la struttura scheletrica delle schermate di un prodotto)
- Creare un prototipo e testare (prototyping & user testing) – utilizzando Invision o Marvel e Crazy Egg
- Iterazioni sui prototipi (test sugli utenti per poter individuare subito i Pain Points – criticità) Si può utilizzare Optimizely e Kissmetrics
- Sviluppare l’interfaccia grafica (User Interface, UI) Di cui si occupa appunto lo Ui Designer
- Test finale (Alla fine di tutto, dopo aver creato la grafica del prodotto, UI, si può decidere di creare un nuovo prototipo e di eseguire degli ulteriori test sugli utenti. Perché lo facciamo di nuovo? Per agevolare il lavoro dei programmatori, che dovranno creare il prodotto finale.)
Ma qual è il filo rosso che lega tutte le fasi appena viste?
Il buon senso e l’empatia verso l’utente.
La User Experience, una materia che sta crescendo sempre di più includendo Information Architecture, Human-Centered Design, Interaction Design, ecc., non è altro che la scienza del Buon Senso; e il processo appena visto è un misto di buona progettazione e prevenzione degli errori.
Quanto guadagna uno UX Designer?
In Italia, lo stipendio medio annuo di uno UX Designer può variare dai 23.000 euro fino a raggiungere anche i 70.000 euro per le figure Senior.
Se vuoi lavorare in altri Paesi in qualità di UX Designer, puoi avere maggiori informazioni sulle corrispondenti prospettive salariali qui.
Come si diventa uno UX Designer?
Negli ultimi anni, grazie alla richiesta sempre maggiore di questa figura da parte delle aziende sono nati molti corsi di formazione per diventare UX Designer, oltre a essere presenti corsi online e libri sull’argomento.
Anche per dar seguito alla crescente richiesta di questa figura da parte delle aziende è nato il master in Digital & Graphic Design della Digital School di eCampus, aperto sia ai laureati che ai diplomati che vogliono dare una svolta o una spinta alla loro carriera, ma anche a chi già lavora con la creatività nel settore pubblicitario.
Tra i libri consigliati per avvicinarsi a questa professione consigliamo:
- La caffettiera del masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani di Donald Norman
- Smashing UX Design di Jesmond Allen
- Don’t Make Me Think di Steve Krug
- Internet of humans di Leonardo Agrò
- The UX Book: Process and Guidelines for Ensuring a Quality User Experience di Rex Hartson e Pardha Pyla
- Manuale di sopravvivenza per UX designer. Guida pratica alla progettazione di Matteo di Pascale
La buona notizia è che la domanda di UX Designer è estremamente alta in questo momento. Quale migliore momento per dare una svolta alla vostra carriera?