«Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po’ della felicità che recate».
Dracula
Dracula è la nuova miniserie di tre episodi da circa un’ora e mezza ciascuno scritta per BBC e Netflix dai creatori di Sherlock, Steven Moffat e Mark Gatiss, e basata sull’omonimo romanzo di Bram Stoker.
A quanto raccontano i due creatori, l’idea di realizzare un remake televisivo del famoso conte Dracula è nata per uno scherzo ai danni di Benedict Cumberbatch, protagonista dell’altra loro celebre serie: Sherlock.
Deadline racconta, infatti, che durante uno shooting per Sherlock in cui compariva Benedict Cumberbatch con il famoso cappotto dal bavero rialzato, Gatiss disse che l’attore ricordava il Conte Dracula. A quel punto Ben Stephenson, produttore, scherzando disse a Gatniss che avrebbe dovuto fare un remake di Dracula insieme a Moffat.
Da questa battuta, qualche anno più tardi è stato realmente realizzato Dracula, uscito su Netflix ad inizio Gennaio.
La genesi di Dracula è stata comunque lunga e anche Steven Moffat ha ricordato la battuta su Cumberbatch come inizio dell’idea.
«Ne abbiamo parlato quasi come una cosa scherzosa. Avevamo fatto Sherlock Holmes, e il secondo personaggio più girato, mentre scorrevamo la lista del plagio, era Dracula. Mentre ne parlavamo, abbiamo iniziato ad avere idee che pensavamo fossero abbastanza buone. Ed è arrivato il punto in cui abbiamo pensato di prendere tutto questo sul serio».
L’ambientazione è classica, fedele alla tradizione gotica del personaggio. Gatiss ha raccontato che, dopo Twilight, riteneva:
«Giusto tornare alle radici delle storie di vampiri con grandi castelli e grotte al chiaro di luna».
E continuando a parlare del lavoro svolto insieme a Moffat, ha aggiunto:
«La grande sfida che ci siamo posti è stata quella di rendere Dracula il personaggio centrale della sua storia per la prima volta. Com’è nei panni dell’antieroe? Ciò che devi dargli è una personalità che dura da quattro secoli… Non vuoi che sia solo una presenza oscura».
Steven Moffat, invece, ha raccontato una parte fondamentale del processo creativo: la scelta del protagonista.
«Avevamo bisogno di qualcuno alto, tenebroso, bello, stile anni ’40, non selvaggiamente conosciuto per nessun ruolo particolare e non inglese, che è un’asticella molto alta. Kate [n.d.r.: Kate Rhodes James, la responsabile del casting] ha inviato un elenco con il nome Claes Bang cerchiato, in parte solo per dire ‘Che nome divertente.’ Kate ha aggiunto un link a The Square, cosa che è stata geniale. Ho cliccato e subito ho pensato: “Quello è Dracula, abbiamo finito”».
Ma era Claes Bang, attore danese lanciato da The Square e comparso in The Affair, a titubare.
«Il mondo ha davvero bisogno di un altro Dracula? Ho letto la sceneggiatura e poi ho pensato: “Ok, certo”. È una versione così brillante e nuova di Dracula».
Lo stesso Claes Bang si è convinto e ha affermato:
«Sono emozionato di poter ricoprire il ruolo di Dracula, specialmente quando la sceneggiatura è nelle mani dell’incredibile talento di Steven Moffat, Mark Gatiss e del team responsabile di Sherlock. Sono così eccitato di poter scavare in questo personaggio iconico e super interessante. Sì, è malvagio, ma è anche molto altro, è carismatico, intelligente, arguto e sexy. Mi rendo conto che c’è molto di cui essere all’altezza con tutte le persone incredibili che l’hanno interpretato nel corso degli anni, ma sento di essere privilegiato di poter recitare nei panni di questo personaggio».
Il prodotto finale è una serie ironica con accenni di violenza e dai tratti noir, ameno nelle prime due puntate, purtroppo la tensione e gli intrecci ben costruiti nelle prime due puntate sfumano nella terza puntata, con l’arrivo del conte Dracula nel XXI secolo. La miniserie infatti si apre con un vecchio e debole Conte Dracula, che, grazie al sangue succhiato al procuratore, Jonathan Harker, riesce a rimettersi in forze per poter partire alla volta dell’Inghilterra e poi verso il nuovo mondo perché dice che «si è quel che si mangia e di zotici e ignoranti ne ho abbastanza».
Veniamo quindi al primo episodio, Le regole della Bestia, ambientato nel castello di Dracula e nel convento dove incontriamo la sagace e impavida suor Agatha Van Helsing. Veliero di sangue, la seconda parte di Dracula è dedicata al viaggio del vampiro verso l’Inghilterra. Mentre il terzo e ultimo capitolo, invece, La bussola oscura, sposta l’azione ai giorni nostri.
Che dire, era veramente necessario un altro riadattamento dell’omonimo romanzo di Bram Stoker? A voi l’ardua sentenza.