«Il pericolo di vivere troppe volte è dimenticare di temere la morte. Abbiamo ridimensionato il tristo mietitore ad una pittoresca metafora. Ma temere la morte non è che un bene. La morte è la tutela estrema contro gli angeli più oscuri della nostra natura. Ora i mostri sono tra noi, possiederanno ogni cosa, consumeranno ogni cosa, controlleranno ogni cosa.».
La seconda stagione di Altered Carbon, composta da 8 episodi, sarà finalmente disponibile su Netfix giovedì 27 febbraio 2020 con un cast in gran parte rinnovato. Il protagonista infatti, Takeshi Jovacs, sarà interpretato da Anthony Mackie, che prenderà il posto di Joel Kinnaman della prima stagione.
La serie sci-fi è un adattamento dei romanzi di fantascienza di Richard K Morgan, ambientati in un futuro dove gli esseri umani possono sopravvivere alla morte del corpo installando la propria coscienza in nuovi corpi (sleeves). La particolarità della serie è appunto la possibilità dei personaggi di cambiare pelle, infatti se il protagonista Takeshi Kovacs è interpretato nella sua giovinezza da Will Yun Lee, dal suo risveglio si ritroverà nel corpo di Joel Kinnaman.
Nel finale della prima stagione abbiamo assistito a Kovasc che restituisce il corpo al legittimo proprietario dopo averlo scagionato delle accuse, confermando quindi l’addio alla serie di Joel Kinnaman per la seconda stagione.
Anthony Mackie interpreterà quindi Takeshi Kovacs: ex soldato del Protettorato C-TAC, poi un rivoluzionario Envoy, ed infine un mercenario pronto ad essere assoldato, Kovacs non giura lealtà a nessun uomo o donna fatta eccezione per Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry). Takeshi ha fatto del ritrovarla, infatti, la sua missione di vita.
Oltre a Anthony Mackie, il cast della nuova stagione comprenderà Renée Elise Goldsberry (Quellcrist Falconer, capo rivoluzionario e profondamente legata a Kovacs), Lela Loren (Danica Harlan, descritta come “una bellissima e ambiziosa governatrice del pianeta Harlan’s World”), Simone Missick (Trepp, esperta cacciatrice di taglie), Chris Conner (Poe, intelligenza multi-centenaria, fedele compagno di Kovacs), Dina Shihabi (DiG 301, intelligenza artificiale senza lavoro e programmata per assistere gli archeologi) e Torben Liebrecht (colonnello Ivan Carrera, capo di un’unità delle Forze Speciali del Protettorato, “the Wedge”, che dà la caccia a Kovacs), mentre Will Yun Lee (tornerà ad interpretare l’interazione originale di Kovacs) e James Saito (boss della Yakuza multi-centenario che ha avuto dei trascorsi con Kovacs) sono presenti come guest star.
La ex showrunner e ora produttrice esecutiva della serie spiega come mai Altered Carbon 2 si discosta dai romanzi di Richard K. Morgan in un’intervista rilasciata a EW già a febbraio 2018:
«Il secondo libro prevede una guerra mondiale con esplosioni nucleari, dei viaggi nello Spazio” e non solo, anche “una lotta interstellare tra alieni».
Seguire la trama dei romanzi sarebbe quindi proibitivo dal punto di vista dei costi.
Ambientata trecento anni dopo rispetto alla stagione precedente, vedrà Takeshi Kovacs, l’unico componente ancora in vita di una squadra di soldati interstellari d’élite, proseguire nella ricerca di Quellcrist Falconer, il suo amore perduto. Dopo decenni trascorsi a perlustrare la galassia, passando da un pianeta all’altro, Kovacs viene chiamato per un lavoro su Harlan’s World, il suo pianeta natale, con la garanzia di poter rintracciare Quell.
Tra un passato che lo tormenta e la responsabilità di indagare su una serie di truci uccisioni, il protagonista scopre che l’incarico di risolvere gli omicidi e la ricerca di Quell in realtà coincidono. Aiutato dall’intelligenza artificiale Poe, Kovacs deve collaborare con nuovi alleati per battere gli avversari e scoprire la verità: chi è Quellcrist Falconer?
La prima stagione della serie ha ricevuto molte critiche, tuttavia è stata riconosciuta la possibilità per la serie di poter migliorare soprattutto se riuscirà a scavare più a fondo su tematiche sociali come l’identità, il genere e la razza.
Laeta Kalogridis ha spiegato:
«Tematiche relative al mondo LGBTQ e il modo in cui siamo o non siamo a nostro agio nel proprio corpo, sono cose che penso debbano essere esplorate nel nostro show, ma ancora non siamo state in grado di farlo… L’idea che questa tecnologia possa creare interessanti intersezioni tra l’idea del tuo io fisico e la tua idea del tuo io spirituale, certamente l’idea stessa di riassegnazione del proprio genere diventa molto più semplice se non lo si fa chirurgicamente.»