La questione ambientale non è solo traffico o riscaldamento ma anche il fumo. Il sindaco di Milano, Beppe Sala afferma e dichiara che “entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto“.
Il provvedimento, ha spiegato Sala, è stato inserito all’interno del Regolamento Aria-Clima, che sarà discusso prossimamente dal Consiglio comunale e che il sindaco spera sia approvato entro marzo. “Questa è la visione della Giunta – ha proseguito Sala -, ogni proposta dovrà passare dal Consiglio comunale“. Il divieto di fumare all’aperto potrebbe essere introdotto “attraverso un’ordinanza, se viene approvato il regolamento che conterrà regole su tanti aspetti”.
Il “vero rischio” infatti, ha aggiunto il primo cittadino, è che l’emergenza inquinamento si riduca “a traffico e riscaldamento, ma c’è altro”, come ad esempio fuochi d’artificio o i forni a legna delle pizzerie. “Devono essere introdotti molti obblighi perché ciascuno faccia la sua parte”, ha sottolineato Sala.
Per quanto riguarda il riscaldamento, il primo cittadino si è impegnato affinché negli edifici comunali non ci siano più caldaie a gasolio. “Il mio impegno è che tutti gli edifici del Comune abbandonino il gasolio o avviino la riconversione prima della fine del mio mandato”, ovvero il 2021. “Prometto che non ce ne sarà neanche più uno con il gasolio“, ha concluso il primo cittadino chiarendo che ad oggi sono ancora “una decina”.
Secondo i dati raccolti dall’Oms il fumo è la principale causa di morte evitabile al mondo. Le proiezioni ci dicono che entro il 2030 i decessi causati dal vizio di fumare raggiungeranno la quota di otto milioni l’anno. Da quando abbiamo cominciato a fumare le prime sigarette, sigari e pipe fino a oggi, il numero di morti dovuti al fumo si stima ammontare a un miliardo.
Una misura da adottare è sicuramente il divieto di fumo alle fermate dei mezzi pubblici. Il fumo delle sigarette contribuisce in città alla formazione dello smog in misura del 5/7 per cento.Così il consigliere comunale del Pd, e anima ambientalista del partito a Milano, Carlo Monguzzi, ha commentato l’annuncio del sindaco. “Lo smog ha tante cause: auto, riscaldamento, bruciare la legna e quindi camini e forni, allevamenti intensivi, fumo da sigarette, porte aperte dei negozi con lame d’aria e altro – ha concluso -. Vanno combattute tutte“.
Divieti simili a quelli proposti dal sindaco di Milano esistono in diversi stati del mondo. In Svezia è vietato fumare nei parchi, seduti ai tavoli esterni dei bar e dei ristoranti e alle fermate dei tram, così come non ci si può accendere una sigaretta in attesa del bus neanche in Polonia o in Germania. Negli Stati Uniti è vietato fumare nei parchi di New York, così come sulle spiagge o tra le strade della California. Tra casi più eclatanti c’è quello di Halifax, città canadese di quasi 400mila abitanti, in cui si può fumare all’aperto solo in un centinaio di ‘spot’ prestabiliti.
Non ci resta altro che aspettare e vedere se anche l’ Italia deciderà di vietare il fumo nei luoghi all’aperto, sicuramente sarà un grande cambiamento per gli italiani. Voi siete favorevoli o contrari?