AL PROFESSOR ENZO SIVIERO
Oserei definire il mio percorso universitario alquanto singolare.
Inizio gli studi con tutto l’entusiasmo di uno studente che si è appena diplomato e continuo il mio percorso con in mente un unico scopo: arrivare alla laurea. Ad un passo dalla fine interrompo la mia carriera universitaria chiudendo per sempre il mio grande sogno nel cassetto con la convinzione che quel cassetto non l’avrei mai più riaperto.
Con molti dubbi, anni dopo, riprendo gli studi e una delle primissime discipline che ho affrontato è stata Teoria e progettazione dei ponti. A poco a poco mi appassiono, e più studio in vista degli esami più accresce in me il desiderio di sapere. Supero gli esami e ho già le idee chiarissime su ciò che vorrei fosse l’argomento della mia tesi: i ponti.
Monumenti al progresso, opere d’arte che sfidano l’immaginario di noi comuni mortali, strutture che si collocano all’interno di paesaggi come se essi siano stati lì da sempre. Mi piace pensarli non solo come strutture che ci danno la possibilità di raggiungere dei luoghi, ma anche come mezzi che possano congiungere diverse realtà, diversi modi di pensare, diverse culture, razze e popoli.
Il 4 marzo 2021 finalmente mi laureo con una tesi dal titolo: “L’evoluzione dei ponti nella storia: dagli albori ai giorni nostri”. La stesura della tesi non è stata facile ma ho avuto dalla mia parte un relatore illustre, ovvero il prof. Enzo Siviero. Il mio lavoro mi ha portato a delineare il profilo di una persona che mi sembra di aver da sempre conosciuto.
Leggendo i suoi scritti e i libri a lui dedicati a volte mi sembrava di trovarmi sui ponti di cui egli parla quasi come se fossero delle creature animate di vita propria.
Per tutta la durata della mia umile esperienza mi sono sentita travolgere da un entusiasmo che è difficile da spiegare a coloro i quali non comprendono la passione che può scaturire davanti ai ponti. È questo il motivo per cui ringrazierò sempre il prof. Enzo: l’avermi trasmesso il giusto entusiasmo e la giusta motivazione per andare avanti nel voler analizzare nella mia tesi la storia della nascita e dell’evoluzione dei ponti.
Per me che sono stata contemporaneamente mamma, moglie, insegnante e studentessa non è stato semplice portare avanti gli studi e scrivere la tesi, ma grazie alle indicazioni del professore alla fine ce l’ho fatta e sono orgogliosa di aver fatto questo percorso insieme a lui. L’impegno che egli mette con gli studenti è davvero esemplare. Durante la stesura della mia tesi mi ha sempre guidata verso la giusta direzione trasmettendomi quella passione che spero trapeli dalle mie parole.
Sebbene io non conosca personalmente il professore Siviero, poiché ho concluso gli studi in piena pandemia, ciò che mi ha portato a scrivere queste parole è il pensiero che i ponti uniscono ciò che la natura separa, essi vengono costruiti diventando parte integrante di un paesaggio, lo modificano dando l’opportunità a razze e popoli di muoversi tra la natura e i suoi luoghi e tra le persone.
È ciò che è successo a me: io ho costruito un ponte che non è fatto di legno, né di vetro, né di acciaio o di cemento armato. È un ponte che esiste nella mia mente, che attraverso ogni qual volta voglio viaggiare per arricchirmi sempre di più. Un ponte che grazie all’insegnamento che dal professore ho ricevuto: mi insegna che gli ostacoli esistono e ci sono mezzi per poterli superare!
Grazie dal profondo del cuore per avermi dato questa possibilità.
Le sarò eternamente grata.
Con grande stima e ammirazione
Antonella Morello Baganella