Chi lavora su internet dovrebbe ormai averlo imparato: la Rete non dimentica. Questa volta a farne le spese è stato il capo della diversity di Google. Kamau Bobb, difensore di culture, etnie, religioni e gender, è stato sollevato dal suo incarico a causa di un post pubblicato ben 14 anni fa, giudicato antisemita.
Il 30 novembre 2007, infatti, Bobb scriveva che gli ebrei hanno «un appetito insaziabile per la guerra» e «sono insensibili alle sofferenze altrui». Il post era stato intitolato Se fossi un ebreo e affrontava diverse questioni sul conflitto israelo-palestinese secondo le opinioni di Bobb. «Se fossi un ebreo sarei preoccupato del mio appetito insaziabile per la guerra e per l’uccisione in difesa di me stesso», scriveva sul blog che ha continuato a scrivere fino all’aprile 2021. «L’autodifesa è senza dubbio un istinto ma io avrei paura della mia crescente insensibilità alla sofferenza degli altri».
A riscoprire il vecchio post è stato Michael Dickinson, capo dell’organizzazione pro Israele Stand With Us, che ha ripostato sul proprio profilo Twitter il link all’articolo oggi cancellato, commentando: «Paragoni rivoltanti e antisemiti tra le azioni dei nazisti e quelle dell’unico paese ebraico al mondo».
A supportare Dickinson è subito accorso il Simon Wiesenthal Center, che ha richiesto il licenziamento di Bobb. Per ora l’ex capo della diversity non si è ancora esposto al pubblico per una risposta o un suo commento, ma a quanto riporta il New York Post avrebbe inviato una email di scuse agli ebrei che lavorano per Google. «Quella che era pensata come una critica a una particolare azione militare ha alimentato cliché e pregiudizi antisemiti. – sembra abbia scritto – Penso che possiamo essere tutti d’accordo, non c’è una soluzione facile a questa situazione, ma non è questo il punto. Il modo in cui ho espresso le mie opinioni su quel conflitto è stato offensivo».