Il capoluogo giuliano si aggiudica per la terza volta dopo il 2005 e 2009 la medaglia d’oro nella classifica delle città italiane con la miglior Qualità della Vita 2021.
L’indagine, svolta dal Sole 24 Ore e alla trentaduesima edizione, si basa su 90 indicatori provinciali suddivisi in sei categorie: Cultura e tempo libero, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia e salute, Ricchezza e consumi, Giustizia e sicurezza.
La “città dei venti” ha raggiunto il primato nella categoria Cultura e tempo libero, è seconda in Affari e lavoro, quarta in Ambiente e servizi, mentre nelle voci Demografia e salute e Ricchezza e consumi si piazza rispettivamente al trentesimo e trentunesimo posto. L’unica nota “dolente” è il novantasettesimo posto nella categoria Giustizia e sicurezza che però, come fa notare il Sole, è legato ad un alto tasso di denunce.
La prima posizione nella categoria Cultura e tempo libero non stupisce. I triestini, infatti, hanno il primato nell’indice di lettura e nella spesa dei Comuni per la cultura, e scende solo di una posizione per il patrimonio museale e terza a livello di formazione continua. Proprio la grande passione per la lettura ha spinto la città a candidarsi a Città creativa per la letteratura Unesco. Inoltre, il 75% dei triestini sono almeno diplomati e quasi il 42% è laureato o è in possesso di altri titoli terziari.
Per quanto riguarda l’occupazione, anche qui Trieste segna numeri positivi. È quarta nel tasso di occupazione per la fascia dai 20 ai 64 anni e solo il 13,9% dei giovani tra i 15 e 29 anni non lavora né studia. La categoria in cui il capoluogo perde punti è quella demografica. I triestini, infatti, registrano 47,3 abitanti dai 65 anni in su per ogni 100 residenti in età attiva (cioè dai 15 ai 64 anni).
E il resto della classifica? La top ten è occupata da città del Nord, in particolare da sette città su dieci del Nord-Est:
- Trieste
- Milano
- Trento
- Aosta
- Bolzano
- Bologna
- Pordenone
- Verona
- Udine
- Treviso
Milano riconquista diverse posizioni (che l’anno scorso aveva perso a causa della pandemia) riuscendo ad aggiudicarsi la medaglia d’argento, così come Roma (dal trentaduesimo al tredicesimo posto) e Firenze (dal ventisettesimo all’undicesimo), altre due grandi città che hanno riguardagnato alcuni posti.
Le province del Mezzogiorno, invece, rimangono purtroppo stabili in fondo alla classifica. Crotone si riconferma all’ultimo posto, anticipata da Foggia e Trapani. Sui novanta indicatori, cinquantasette province del Sud o delle Isole occupano le ultime posizioni.
La classifica, conclude il quotidiano, è “una cartina di tornasole delle disuguaglianze, accentuate dalla pandemia, da cui è necessario partire per attuare in modo efficace le tre missioni trasversali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): ridurre i divari territoriali e di genere e aumentare le opportunità per i giovani”.