Gli strumenti per assicurare l’inclusione lavorativa delle persone disabili ci sono, funzionano ma non vengono applicati a livello nazionale.
In un servizio de Le Iene andato in onda ieri 21 dicembre, è stato messo in luce questo grave ritardo. Come ha dimostrato Marino Bottà, Direttore Generale di ANDEL (Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro), le buone pratiche esistono e sono fattibili: capendo il potenziale occupazionale di un’azienda, si è in grado di proporre l’inserimento di una persona disabile che ha le caratteristiche adatte per ricoprire quel determinato ruolo.
Un altro strumento è quello delle cosiddette “adozioni lavorative”. Le aziende con più di 15 dipendenti che non assumono la loro quota di lavoratori disabili, sono tenute a versare 8000 euro ad un Fondo Regionale. Secondo il progetto proposto da Bottà, questi 8000 euro potrebbero essere usati per pagare un datore di lavoro che offre un tirocinio retribuito a una persona che non è nelle condizioni di essere assunta. Utilizzando questo sistema, circa 800 persone con disabilità stanno già svolgendo tirocini.
Oltre ad inserire nel mondo del lavoro le persone disabili, queste buone pratiche portano le aziende ad applicare le leggi già esistenti. Ma purtroppo la strada è ancora lunga. Il metodo delle “adozioni” proposto da Bottà oggi è applicato solo dalle regioni Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Veneto perché mancano gli strumenti burocratici.
In attesa che la politica si attivi per fornire questi strumenti a tutto il territorio nazionale, l’Università eCampus e ANDEL hanno unito le forze per creare il primo Master italiano per la formazione di Disability Job Supporter, figura mediatrice fra persona disabile e il mercato del lavoro, dotata di competenze psico-pedagogiche, giuridiche ed economiche fondamentali per lo svolgimento di questo lavoro. La partnership non finisce qui: ANDEL si occuperà del placement dell’Università eCampus e congiuntamente metteranno in campo iniziative per promuovere sul territorio nazionale le buone pratiche di inclusione lavorativa per persone disabili e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni.