Non tutti i mali vengono per nuocere, alcuni ci fanno apprezzare ciò che non abbiamo mai considerato. Un esempio? Meno cibo spazzatura e più healthy food, meno vita sedentaria e più passeggiate all’aria aperta. La cura del proprio benessere è diventata una priorità in molti, un settore cresciuto del 11% rispetto l’anno precedente e destinato ad aumentare sempre di più secondo le stime degli esperti.
I settori del wellness economy toccati
Il benessere fisico vale globalmente 4mila e 400 miliardi di dollari e mostra come le nostre esigenze sono cambiate nel tempo. L’attenzione alla natura e al verde è tra i primi bisogni “post pandemia”, si ricercano infatti progetti più green ed ecosostenibili.
Anche lo sport è stato (e sarà) praticato sempre da più persone, grazie alle App e tutorial online che permettono un allenamento in autonomia. Particolare attenzione è stata posta alle tecniche di mindfull e meditazione; complice la paura del virus che ha portato alla consapevolezza di quanto sia necessario ascoltare il proprio corpo e la propria mente.
La tecnologia del fitness è stata appunto il punto positivo, con un’esplosione del 29% nel 2020 per diventare un mercato da 49,5 miliardi di dollari, con app digitali, streaming e piattaforme di allenamento su richiesta in aumento del 40%. Il mercato quasi raddoppierà, da 738 miliardi di dollari a 1,2 trilioni di dollari, dal 2020 al 2025.
E come dicevano gli antichi “mens sana in corpore sano“, non può mancare l’attenzione al cibo sano e possibilmente biologico. L’attenzione inizia dalla spesa, prediligendo cibi locali per quanto riguarda i freschi, mentre per i cibi confezionati saranno le etichette a sollecitare le intenzioni dell’acquirente. Gli zuccheri raffinati subiranno un drastico calo, mentre aumenteranno le scelte riguardo i cibi integrali. Boom anche per i cibi ed integratori che aiutano a fortificare il sistema immunitario.
Questo e molto altro è riportato all’interno del nuovo report ‘The global wellness economy: looking beyond Covid’ della Boston dalla Global Wellness Institute (GWI) che raccoglie dati sul settore wellness di tutto il mondo. Non solo percentuali ma anche dati che raccolgono una forte cambiamento rispetto al 2020 e che dimostrano come il benessere psico-fisico sia tornato ad essere una prerogativa dell’uomo.