La Commissione Europea ha presentato una serie di principi e diritti digitali, il cui obiettivo principale è di proteggere i diritti dei cittadini europei, sostenere la democrazia e creare un ambiente digitale sicuro ed equo.
La proposta si occupa anche della sostenibilità dei dispositivi digitaliche dovranno sottostare agli obiettivi di sostenibilità e transizione ecologica europei. I produttori dei dispositivi saranno tenuti a specificare il loro impatto sull’ambiente e il consumo energetico.
“Vogliamo tecnologie sicure che funzionino per le persone e che rispettino i nostri diritti e valori, anche quando siamo online. E vogliamo che tutti abbiano il potere di prendere parte attiva nelle nostre società sempre più digitalizzate. Questa dichiarazione ci fornisce un chiaro punto di riferimento”, ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Europea e del digitale Margrethe Vestager.
La dichiarazione, infatti, sarà unpunto di riferimento per i legislatori e gli attori privati che si occupano di tecnologie digitali, in Europa e nel mondo, perché raccoglierà tutti i diritti già esistenti e rilevanti così da averli in un unico documento.
Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, ha dichiarato che un altro obiettivo della proposta è di creare un nuovo standard per il rispetto dei valori e diritti delle persone online. Uno standard alternativi a quelli degli Stati Uniti, della Russia o della Cina. “Vogliamo che gli europei sappiano che possono contare su una connettività di prim’ordine, un accesso continuo ai servizi pubblici e uno spazio digitale sicuro ed equo. La dichiarazione dei diritti e dei principi digitali stabilisce anche una volta per tutte che ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale anche online. Miriamo anche a promuovere questi principi come standard per il mondo intero.”
La proposta, assieme agli obiettivi della Bussola Digitale, diventerà il secondo pilastro su cui si regge il progetto della trasformazione digitale europea entro il 2030. In questo senso, per monitorare i progressi dei singoli Paesi, l’UE valuterà anno per anno le performance degli Stati membri e il loro rispetto dei principi contenuti nella dichiarazione.
La dichiarazione dovrebbe essere discussa e firmata quest’estate.