Si sa la tecnologia è un aiuto prezioso ma nelle mani sbagliate più essere impiegata per scopi non leciti. È il caso degli AirTag, i gadget firmati Apple che hanno la funzione geolocalizzante.
Il sito americano Motherboard ha reso nota la notizia delle 150 denunce che in soli otto mesi, il Dipartimento di Polizia degli Stati Uniti ha ricevuto nel merito di un uso scorretto degli AirTag. Delle denunce menzionate dal sito, 50 arrivano da donne che si sono ritrovate a loro insaputa in auto, in borsa o tra gli effetti personali, AirTag non di loro proprietà. Questo significa che i gadget Apple sono stati utilizzati come da localizzatori gps, per tracciare oggetti e persone senza che queste lo sappiano.
Grazie all’App lanciate dalla stessa Apple è stato possibile rilevare AirTag estranei nei dintorni e il risultato è stato tristemente sorprendente. La maggior parte delle denunce infatti, proviene da donne stalkerate da ex partner, attuali compagni o colleghi di lavoro. Solo un caso riguardava un uomo, il quale ha riportato che la sua ex-fidanzata avrebbe incollato una AirTag sulla sua auto per seguirlo durante i suoi movimenti.
Gli AirTag erano stati creati con ottimi presupposti: ritrovare gli oggetti per non farli smarrire e ritrovare auto e ciclomotori rubati. I furti d’auto perpetrati tramite AirTag si stanno riducendo, però aumentano i casi di stalking e molestie nei confronti di ex partner.
Apple sta correndo ai ripari rilasciando delle linee guida per aiutare le persone a rischio stalking tramite i suoi dispositivi.