Sarà Lady Whistledown la protagonista della terza stagione della fortunata serie Bridgerton firmata Shondaland. Penelope interpretata da Nicola Coughlan veste i panni della temibile scrittrice Lady Whisledown, che con la sua scrittura pungente spettegola sulla nobiltà e sui suoi vizi.
Penelope è una giovane donna innamorata dell’amico di infanzia Colin Bridgerton, che sembrerebbe non ricambiare l’interesse verso la piccola dei Featherington.
La scelta di focalizzarsi su questi due personaggi non rispecchia la progressione dei romanzi della Saga di Julia Quinn. Stando all’ordine nel terzo capitolo avremmo dovuto trovare le avventure di Benedict Bridgerton interpretato da Luke Thompson.
Bridgerton una serie inclusiva
Come ricordiamo bene il primo capitolo è stato dedicato a a Daphne Bridgerton – Phoebe Dynevor – e alla sua love story con Simon – Regé-Page Jean, mentre nel secondo capitolo abbiamo visto il visconte Anthony Bridgerton – Jonathan Bailey – con Kate – Simone Ashley. Le prime due stagioni hanno ricevuto apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica, un successo mondiale con gli 82 milioni di streaming su Netflix.
Un bel cambio di rotta all’insegna del body positive e una rottura degli schemi dello show business quella di inserire una protagonista curvy all’interno dello Show.
Infatti, Bridgerton può piacere o meno ma è senza dubbio uno Show inclusivo al largo degli stereotipi culturali e sociali. Anche la scelta di mettere sul trono dell’Inghilterra una Regina dalla pelle scura interpretata da Golda Rosheuvel, non è stata lasciata al caso.
La serie si caratterizza in quello che l’inglesi chiamano color-blind casting, ovvero lo show si caratterizza per la presenza di un cast multietnico valorizzando ogni singola cultura e tradizione.
Lo abbiamo visto molto bene nella seconda stagione con le sorelle Sharma, dove in un’Inghilterra Vittoriana, le giovani donne indiane importano le loro abitudini e le loro routine.
Anche la scelta di inserire la love story tra Pen e Colin nella saga rientra a pieno titolo come uno sconvolgimento delle logiche delle serie TV. In quello che è il Fashion System il concetto di inclusività si sta finalmente legando non solo al colore della pelle ma anche all’aspetto fisico.