La fotocamera dello smartphone Google Pixel 4 contribuisce alla ricerca sull’Alzheimer

da | Lug 1, 2022 | Scienze e Tecnologia

Un gruppo di ricercatori dell’Università di San Diego in California ha sviluppato un’app in grado di rilevare malattie come l’Alzhaimer sfruttando le telecamere ad infrarossi degli smartphone Google Pixel 4.

“La pupilla è una finestra sul cervello”

Guidati dal professor Edward Wang, gli studiosi del DigiHealth Lab dell’università californiana hanno sviluppato un’app in grado di rilevare malattie come l’Alzheimer utilizzando la fotocamera di un Pixel 4 per esaminare le pupille dei pazienti. Le telecamere ad infrarossi che i Pixel usano per lo sblocco facciale sono le migliori nel distinguere la pupilla dal colore dell’iride.

Colin Barry, un ricercatore del team e dottorando al secondo anno, ha spiegato in un’intervista a The Verge perché la ricerca si è concentrata sulla misurazione delle pupille. “Può essere difficile capire perché l’occhio può essere una metrica per diverse malattie neurologiche. L’applicazione registra le risposte delle pupille a compiti specifici, che sono correlate con le malattie neurologiche per via delle connessioni all’interno del cervello tra alcune regioni cerebrali associate principalmente alla risposta di attacco o fuga.

“In pratica, la pupilla offre agli scienziati una sorta di finestra sul cervello e mostra come sia possibile identificare diversi tratti o diversi disturbi cognitivi in base alla disfunzione della risposta della pupilla”.

Il test

L’esame per analizzare le pupille funziona così: il paziente deve tenere la fotocamera di fronte a un occhio e allo stesso tempo è sottoposto a un test di memoria. L’applicazione raccoglie le informazioni riguardo al modo in cui le pupille reagiscono durante il test, la mole di informazioni raccolta viene poi inviata e analizzata in laboratorio.

I ricercatori sottolineano che il test della pupilla non può sostituire le tradizionali analisi di laboratorio e non produce risultati immediati. Tuttavia, quest’analisi innovativa può rappresentare il primo step per i pazienti a rischio di Alzheimer, riducendo notevolmente i costi visto che i macchinari usati nei test specialisti negli Stati Uniti costano decine di migliaia di dollari e richiedono molto tempo.

“L’idea è che in futuro, se tutto va bene, le persone potranno usare gli smartphone ed effettuare autonomamente le misurazioni a casa, al di fuori dei laboratori e delle cliniche, e che i medici potranno usarle per valutare se è necessario effettuare altri test e misurazioni nelle cliniche specializzate”, ha concluso Barry.