Scioperi, mancanza di personale, prezzo del carburante alle stelle e pandemia. Questa è la combinazione che ha portato il caos nel settore del trasporto aereo negli ultimi mesi e che ha causato la cancellazione di oltre cinquanta mila voli tra aprile e giugno di quest’anno. E che potrebbe significare un cambiamento netto per le compagnie low cost.
Personale mancante e scioperi
I problemi non si registrano solo in Italia che, anzi, tutto sommato sta reggendo meglio il colpo rispetto altri Paesi europei. Nel continente intero, infatti, sia le grandi compagnie che quelle low cost hanno cancellato migliaia di voli lasciando a terra milioni di passeggeri.
Il motivo principale è la carenza di personale causato dai numerosi licenziamenti durante la pandemia. Molte compagnie aeree hanno licenziato parte del personale di terra e in misura minore il personale di bordo. Ma adesso che il settore del turismo è in ascesa, il numero di persone che scelgono di viaggiare in aereo è cresciuto e le compagnie aeree non sono riuscite a trovare nuovo personale in tempo, cancellando voli all’ultimo.
In più, moltissimi lavoratori del settore hanno scioperato e lo faranno di nuovo nei prossimi mesi. Ieri i piloti e gli assistenti di volo Ryanair, Malta Air e CrewLink in Italia hanno annunciato che il 17 luglio sciopereranno per 24 ore. I lavoratori rivendicano “contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contrato nazionale del trasporto aereo del nostro Paese”.
Per difendere i viaggiatori che hanno subito danni, il Codacons ha preparato un modulo in cui “chiunque subirà danni da vacanza rovinata a causa della cancellazione del volo potrà agire contro le compagnie aeree”. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha dichiarato ad Adnkronos che si tratta di un risarcimento “che si aggiunge a quello previsto dalla normativa Ue e riguarda chi non riuscirà a raggiungere la meta di villeggiatura o perderà giorni di vacanza”. Il modulo si trova a questo indirizzo.
Carburante alle stelle = rincaro biglietti
Come se non bastasse, il prezzo del carburante è aumentato a causa del conflitto in Ucraina e, di conseguenza, anche i prezzi dei biglietti hanno subito un’impennata.
Secondo Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, la più grande compagnia aerea low cost d’Europa, questa crisi in futuro costringerà tutte le compagnie ad aumentare i prezzi dei biglietti. In un’intervista al Financial Times, O’Leary ha spiegato: “È semplicemente diventato troppo economico. Trovo assurdo che ogni volta che volo a Stansted, il viaggio in treno fino al centro di Londra sia più costoso del biglietto aereo”.
“Non credo che nel medio termine i viaggi a un costo di 40 euro possano essere sostenibili. È un prezzo troppo economico”, ha aggiunto. Secondo O’Leary, in futuro le tariffe medie potrebbero salire a 50 o 60 euro.