Come ogni anno è emerso il Rapporto Invalsi 2022. Oggi 6 luglio presso l’Università della Sapienza di Roma sono stati resi noti i risultati del rapporto Invalsi. Le prove sono state svolte in presenza per gli studenti delle scuole elementari mentre per gli studenti di primo e secondo grado si sono svolte online.
Ciò che emerge è un’Italia divisa in 2: da una parte le regioni del Nord con risultati sufficienti o dignitosi, dall’altra invece, le regioni del sud e le isole hanno risultati negativi o poco sufficienti. Questo discorso riguarda le classi di grado superiore.
Scuole elementari
I risultati della scuola elementare sono rimasti grosso modo invariati rispetto al 2019. “Emerge l’importanza della scuola in presenza anche se la dad è stato un ottimo strumento di contenimento dell’emergenza”, osserva il presidente di Invalsi Roberto Ricci. Il confronto degli esiti della scuola primaria del 2019, del 2021 e del 2022 restituisce un quadro sostanzialmente stabile. Senza grossi cambiamenti tra pre e post pandemia.
Scuole medie
Per quanto riguarda le scuole medie, i risultati indicano che si è fermato il calo in italiano e matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021 e che gli esiti di inglese, sia listening sia reading, sono invece stabili o in leggero miglioramento.
A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati secondo i dati dalle Indicazioni nazionali, sono:
Italiano: 61% (-1 punto percentuale rispetto al 2021)
Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021)
Inglese-reading (A2): 78% (+2 punti percentuali rispetto al 2021)
Inglese-listening (A2): 62% (+2 punti percentuali rispetto al 2021).
Ciò che preoccupa è che le scuole primaria e media nel Mezzogiorno faticano maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi.
Scuola secondaria di primo grado
Le prove sono costruite per fornire risultati su una scala unica per Italiano, Matematica e Inglese, tutte le prove sono costruite in modo tale da fornire a ciascun allievo la possibilità di raggiungere i risultati più alti. Qui il divario tra nord e sud si fa più evidente. Esempio lampante: gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 40% in tutte le regioni del Mezzogiorno. Sempre nelle stesse regioni si fermano al massimo al livello 2 tra il 55% e il 60%, fino ad arrivare a quasi al 70% in Sardegna.