È una settimana piena di scoperte, dall’astronomia a quello dell’arte. Gli esperti delle National Galleries of Scotland (NGS), infatti, hanno annunciato la scoperta di un nuovo autoritratto del maestro della pittura olandese Vincent Van Gogh.
Autoritratto nascosto
Grazie ad una radiografia, gli esperti del museo scozzese hanno trovato l’autoritratto inedito sul retro del dipinto Hoofd van een boerin met witte muts (letteralmente: Testa di una contadina con berretto bianco) del 1885 che ritrae una donna di Nuenen, cittadina olandese del Brabante Settentrionale, città in cui l’artista visse tra il 1883 al 1885. La protagonista del dipinto è probabilmente Gordina “Sien” de Groot, una donna di Nuenen che fece già da modella per un’altra opera di Van Gogh, I mangiatori di patate.
L’autoritratto, che per ora rimane celato dietro un cartone e diversi strati di colla, fu probabilmente dipinto nel 1887 a Parigi dopo che Van Gogh entrò in contatto con le opere impressioniste di artisti francesi come Émile Bernard, Georges Seurat e Paul Gauguin.
Il dipinto, che fa parte della collezione delle National Galleries dal 1960, verrà esposto tra due settimane durante la mostra A Taste for Impressionism insieme alla radiografia dell’autoritratto. Quando la mostra sarà finita, i restauratori potranno rimuovere l’autoritratto dal cartone e dalla colla con estrema calma. Frances Fowle, curatrice del museo, ha spiegato: “Un lavoro del genere dev’essere fatto con molta cautela, per questo non vogliamo mettere pressione o fretta”.
Secondo le prime analisi, gli strati di colla e cartone furono applicati nel 1905, 18 anni dopo la data di realizzazione stimata dell’autoritratto, probabilmente prima di una mostra tenutasi allo Stedelijk Museum di Amsterdam. La ragione? Forse i curatori del museo di quei tempi ritennero il dipinto della contadina più interessante o completo rispetto all’autoritratto di Van Gogh.
“Nessun dubbio sull’autenticità”
L’autenticità dell’opera, secondo gli esperti del Van Gogh Museum di Amsterdam, è praticamente certa. Spesso, infatti, per risparmiare Van Gogh riutilizzava tele che aveva già dipinto oppure pitturava sul retro delle tele stesse, creando così due opere su un’unica tela. Diversi autoritratti come quello appena scoperto sono stati trovati sul retro di altre opere risalenti al periodo trascorso a Nuenen.
Per Louis Van Tilborgh, ricercatore senior del Van Gogh Museum, la scoperta entra a far parte di “una bella serie” di autoritratti. Ce ne sono altri nove, infatti, che l’artista dipinse o sul fronte o sul retro di una tela già usata. “A Hartford in Connecticut c’è un autoritratto sul cui retro si trova un dipinto del periodo di Nuenen. Proprio come quello appena scoperto”.
Ma come verrà esposta la tela con due ritratti? Fowle: “Idealmente, dopo il restauro il dipinto verrà appeso di modo che si possano vedere entrambi i lati, come fa il Van Gogh Museum di Amsterdam per le tele in cui Van Gogh dipinse i due lati”.