Kiev, riapre primo museo dallo scoppio della guerra

da | Lug 26, 2022 | Attualità

Uno spiraglio di speranza rappresentato dall’arte. Il PinchukArtCentre, uno dei musei privati più importanti di Kiev, ha riaperto le sue porte al pubblico per la prima volta dallo scoppio dell’invasione russa in Ucraina con la mostra When Faith Moves Mountains.

When Faith Moves Mountains

Il PinchukArtCentre, fondato e di proprietà del magnate ucraino Victor Pinchuk, dopo 143 giorni riaccoglie i visitatori con una mostra intitolata When Faith Moves Mountains dal 17 luglio al 9 ottobre. In esposizione si trovano opere che ritraggono conflitti storici (presi in prestito dal M HKA – Museo d’Arte Contemporanea di Anversa) e numerose fotografie e dipinti di artisti ucraini contemporanei realizzati proprio durante questi ultimi lunghissimi mesi di conflitto sul territorio ucraino.

E proprio alcuni dei lavori ucraini potrebbero essere prova di crimini di guerra da parte dei russi. “L’esposizione mostra i più terribili momenti della guerra, mostra le vittime, e restituisce un nome e un volto a coloro che hanno sofferto a causa dei crimini di guerra russi”, ha dichiarato Björn Geldhof, co-curatore della mostra Russian War Crimes e direttore artistico del PinchukArtCentre.

La mostra, realizzata in collaborazione col governo fiammingo e con il M HKA, ha lo scopo di mostrare come l’Ucraina sia “un Paese aperto al mondo e celebrerà le sue profonde radici e il suo rapporto con l’Europa”. Le opere esposte sono state scelte per via della loro natura emancipatoria ed incoraggiante.

Molte immagini sono strazianti. Una foto di Maxim Dondyuk ritrae un’anziana che cammina tra delle tombe improvvisate a Chernihiv, città devastata incessantemente dalle bombe russe durante le prime settimane del conflitto. I cittadini sono stati costretti a seppellire le vittime in fosse profonde, mettendo dei cartelli vicino ad ogni tomba con il nome del defunto per aiutare i parenti – se e quando torneranno nella città – ad identificare i loro cari.

Difendere l’Ucraina con l’arte

Anche se la collezione non può essere assicurata contro eventuali danni causati dalla guerra, il governo fiammingo e il M HKA hanno deciso di condividere comunque le risorse e di investire in Ucraina. Jan Jambon, ministro-presidente fiammingo ha dichiarato: “È un rischio che corriamo volentieri. In questo modo possiamo esprimere la nostra solidarietà all’Ucraina e la nostra ambizione di rafforzare il nostro rapporto con il Paese”.

Il PinchukArtCentre negli ultimi mesi aveva già sfruttato il potere dell’arte per denunciare ciò che sta accadendo in Ucraina, esponendo opere durante la Biennale di Venezia e anche durante il Forum economico mondiale a Davos.

“Noi, come tutti gli altri ucraini, abbiamo l’obbligo di difendere l’Ucraina nel modo migliore che abbiamo a disposizione. E il modo migliore con cui il mio team e io possiamo farlo non è con le armi, ma con le mostre”, ha dichiarato Geldhof.