A 25 anni dalla morte della Principessa i dubbi sugli ultimi attimi di vita sono ancora tanti. Come spesso accade nelle morti in cui le circostanze sono sospette e non chiare, nel corso del tempo tante sono state le ipotesi sulla morte di Lady D.
Diana Spencer aveva solo 36 anni quando morì tragicamente nel tunnel dell’Alma, a Parigi, il 31 agosto di 25 anni fa. Nell’ultima giornata di agosto la principessa e Dodi Al Fayed, suo attuale compagno, avevano appena lasciato l’Hôtel Ritz per dirigersi nell’appartamento sito all’Arc de Triumphe. Con loro anche Henri Paul l’autista che guidava la lussuosa auto e la guardia del corpo Trevor Rees-Jones, a causa dell’alta velocità mentre erano seguiti dai paparazzi la macchina sbanda e si scontra contro il tredicesimo pilastro del tunnel dell’Alma.
Le vittime dell’incidente furono 3: Dodi e l’autista morti sul colpo, la guardia pur gravemente ferito riuscirà a sopravvivere, mentre la Principessa perse la vita durante la notte in ospedale.
Nuovi scenari
A rincarare la dose delle ipotesi che l’incidente in cui perse la vita la Principessa non fosse del tutto un incidente dettato dal caso, ci ha pensato un nuovo documentario dal titolo ‘Investigating Diana: Death In Paris’, realizzato dall’emittente britannica Channel 4 e da Discovery Plus, e che arriva in una data davvero poco casuale cioè a pochi giorni dal 25esimo anniversario della scomparsa di Lady D.
L’inchiesta prende il via da una confessione che la Principessa fece anni prima dell’incidente, nella quale sosteneva che qualcuno si stava dando da fare per “sbarazzarsi di lei”. Il legale Victor Mishcon, ha raccolto la testimonianza dell’assistita, che però consegnò solo dopo anni dall’incidente agli inquirenti francesi. Tante sono ancora oggi le domande: ad esempio come mai le confessioni della principessa non sono state fornite immediatamente agli investigatori? Chi poteva avercela così tanto con la Principessa del Popolo tanto da volerla morta? Perché Diana era ossessionata dall’incidente d’auto?
In una lettera della Principessa si legge: «Sono seduta qui alla mia scrivania oggi, desiderando che qualcuno mi abbracci e mi incoraggi a rimanere forte e a tenere la testa alta. Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa. Mio marito sta pianificando un guasto ai freni nella mia automobile per causarmi un gravissimo trauma cranico». Paranoie di una donna tradita e umiliata oppure un presentimento legittimo?
Tante sono le domande che accompagnano la vicende e chissà se mai si chiariranno le circostanze di questa terribile perdita.