IgNobel 2022, l’Italia spiega perché sono “le persone più fortunate, non quelle più talentuose, ad avere successo nella vita”

da | Set 19, 2022 | Attualità

Economia, medicina, letteratura, biologia, cardiologia applicata, ingegneria, storia dell’arte, fisica, sicurezza e pace. Non stiamo parlando dei Nobel, bensì degli IgNobel, che premiano le ricerche più bizzarre in cui “prima si ride, poi si pensa”.

IgNobel per l’economia all’Italia

Iniziamo con il premio per l’economia andato ai ricercatori Alessandro Pluchino, Alessio Emanuele Biondo e Andrea Rapisarda, “per aver spiegato matematicamente perché spesso sono le persone più fortunate, e non quelle più talentuose, ad avere successo nella vita”.

I ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania hanno studiato matematicamente quanto pesa la fortuna – il cosiddetto fattore C – nel determinare il successo nella vita. Il risultato? Effettivamente sembra contare più la fortuna che il talento. Per farlo, il team ha simulato al computer 40 anni di vita di un gruppo di persone che potevano imbattersi in eventi fortunati o sfortunati.

Rapisarda a Wired ha spiegato così il risultato della ricerca: “Abbiamo scoperto che effettivamente le persone con più successo sono le più fortunate, e non necessariamente quelle con più talento. I risultati del nostro studio sono tra l’altro compatibili con la famosa legge di Pareto, secondo la quale ‘molti hanno poco, pochi hanno molto’”.

IgNobel per la cardiologia applicata e per la letteratura

I cuori degli innamorati battono allo stesso ritmo? Scientificamente sì. Un gruppo di ricercatori ha pubblicato uno studio sulla rivista Nature Human Behaviour che prova che “quando due partner romantici si incontrano per la prima volta, e si sentono attratti l’uno dall’altro, i loro battiti cardiaci si sincronizzano”.

Meno romantico il premio IgNobel per la letteratura dato a Eric Martínez, Francis Mollica ed Edward Gibson, “per aver analizzato cos’è che rende i documenti legali così difficili da comprendere”. La risposta: i testi contengono tantissime caratteristiche difficili da comprendere. Termini tecnici, verbi passivi, clausole nascoste, uso improprio di maiuscole e minuscole.

IgNobel per la biologia, medicina e ingegneria

Un team di ricercatori sudamericani ha vinto il premio per la biologia per uno studio estremamente bizzarro. La costipazione, conseguente alla perdita della coda, impatta negativamente le possibilità di accoppiamento degli scorpioni? Sì e no: “La perdita della coda non ha un effetto immediato sulla locomozione degli scorpioni; ma nel lungo termine la diminuzione delle prestazioni locomotorie nei maschi potrebbe inficiare la loro ricerca di una compagna”.

Di tutt’altro stampo il premio per la medicina, che ha dimostrato che mangiare del gelato aiuta i pazienti che si sottopongono ad alcuni tipi di chemioterapia tossica.

Il Giappone si aggiudica l’IgNobel per l’ingegneria per aver scoperto “qual è il modo più efficiente di usare le dita quando si gira una manopola”. Per la cronaca, dipende dalla dimensione della maniglia: per quelle più piccole bastano tre dita, per quelle più grandi è necessario usare tutte e cinque le dita.

IgNobel per la storia dell’arte, fisica, pace e sicurezza

Nella categoria riguardante la storia dell’arte, è stato premiato uno studio che ha analizzato attraverso un approccio multidisciplinare le scene di clisteri rituali sulle antiche ceramiche dei Maya.

Frank Fish, Zhi-Ming Yuan, Minglu Chen, Laibing Jia, Chunyan Ji e Atilla Incecik si sono aggiudicati il premio alla fisica “per aver cercato di capire come fanno gli anatroccoli a nuotare in formazione”. A quanto pare, i movimenti degli anatroccoli sono dettati a questioni di metabolismo e risparmio energetico.

Chissà se raggiungeremo davvero la pace del mondo grazie allo studio di un team internazionale. Gli studiosi hanno vinto l’IgNobel per la pace per aver sviluppato un algoritmo che aiuta i pettegoli a decidere quando dire la verità e quando mentire”.

Infine, il premio IgNobel per la sicurezza è andato allo svedese Magnus Gens “per aver sviluppato un manichino di alce da usare nei crash test”. Ogni anno, infatti, in Scandinavia molti incidenti sono causati proprio dalla collisione tra auto e alci, con conseguenze talvolta fatali.