È un argomento molto controverso quello delle manifestazioni ecologiste in atto in questo periodo. In diversi musei del mondo, negli ultimi mesi alcuni attivisti hanno “attaccato” opere d’arte, rischiando di danneggiarle. E ora i direttori dei musei più importanti lanciano l’allarme: gli attivisti sottovalutano moltissimo la fragilità delle opere.
La lettera aperta firmata da 92 direttori
A lanciare l’allarme in una lettera aperta del Comitato Nazionale tedesco del Consiglio Internazionale dei Musei (Icom) sono 92 direttori di musei da tutto il mondo, tra cui il Museo del Louvre di Parigi e il Museum of Modern Art a New York (MoMA).
I due direttori si dicono “profondamente scossi” dai recenti attacchi ai capolavori esposti in musei come la National Gallery di Londra, il Prado di Madrid e il Mauritshuis de L’Aia. Tra gli altri firmatari della lettera ci sono anche Miguel Falomir del Prado, Hartwig Fischer del British Museum di Londra e Anne Pasternak del Brooklyn Museum di New York.
Nella lettera, i direttori accusano gli attivisti coinvolti in queste azioni di “sottovalutare gravemente la fragilità di questi oggetti unici e insostituibili che devono essere salvaguardati in quanto parte del nostro patrimonio culturale mondiale”.
“Spazio libero per la comunicazione sociale”
“I musei sono luoghi in cui persone provenienti da background diversi possono dialogare e di conseguenza permettono un discorso sociale. In questo senso, i compiti fondamentali dei musei in quanto istituzioni – raccogliere, ricercare, condividere e salvaguardare – sono rilevanti oggi più che mai. Continueremo a sostenere l’accesso diretto al nostro patrimonio culturale. E manterremo il museo come uno spazio libero per la comunicazione sociale”.
Gli attivisti coinvolti in questo tipo di attacchi sono legati a diversi gruppi ambientalisti come Just Stop Oil e Ultima Generazione. Nei mesi scorsi, gli ambientalisti hanno lanciato un barattolo di zuppa contro il dipinto I Girasoli di Van Gogh, altri hanno tentato di incollarsi al quadro Ragazza col turbante di Johannes Vermeer. In Italia, lo scorso luglio degli attivisti del collettivo Ultima Generazione si sono incollati alla Venere di Botticelli esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Le richieste di questi movimenti sono di interrompere gli investimenti nei combustibili fossili e attuare cambiamenti immediati sulla questione del cambiamento climatico. “Che cosa vale di più, l’arte o la vita?“, ha chiesto ad alta voce una delle manifestanti coinvolte. “Vale più del cibo? Più della giustizia? Siete più preoccupati per la protezione di un dipinto o per la protezione del nostro pianeta e delle persone?”.