Un incontro davvero imperdibile. A Sarzana il viaggio per eccellenza di Dante e il genio visionario di Salvador Dalì si incrociano nella mostra Salvador Dalì. Dante e il viaggio del genio, visitabile dal 26 novembre al 5 febbraio alla Fortezza Firmafede di Sarzana (SP).
Le xilografie a colori
Il viaggio tra gli inferi, il purgatorio e paradiso fatto da Dante fu reinterpretato in diverse xilografie a colori da Salvador Dalì. Dalì non si limitò a rappresentare la Divina Commedia: l’artista spagnolo creò un viaggio parallelo, ricercando all’interno della Commedia quegli episodi che più si avvicinavano alla sua vita e i personaggi che più incuriosivano la sua immaginazione senza confini.
Dalle xilografie scaturisce un dialogo tra due geni assoluti della cultura e dell’arte mondiale, accomunati da un’interpretazione della realtà e del mondo unica, anche se distanti nel tempo e nello spazio.
Dalì era estremamente legato all’Italia, conosceva il Paese e la sua cultura a fondo. Perciò nel 1949 il governo italiano gli commissionò l’illustrazione della Divina Commedia, in vista delle celebrazioni dei 700 anni dalla nascita del Sommo Poeta che si sarebbero svolte nel 1965. Il progetto come ipotizzato inizialmente non venne mai completato, tuttavia Dalì produsse diversi acquerelli da cui furono realizzate le xilografie.
Il percorso espositivo
L’esposizione, promossa dal Comune di Sarzana, organizzata da Comediarting e curata da Gina Ingrassia, è divisa in tre sezioni corrispondenti ai tre regni ultraterreni. Non esiste una corrispondenza precisa e puntuale tra le xilografie e i Canti perché Dalì reinterpretò in chiave fortemente personale le vicissitudini contenute nella Commedia, creandone una “nuova”.
Ad ogni modo, il percorso parte con l’Inferno e le sue 36 opere, ispirate e dominate dalla luce e i colori del Mediterraneo invece che dalle tinte fosche e cupe solitamente usate. Al V canto sono dedicate tre tavole e Minosse, Achille e Polissena sono alcuni tra i personaggi meno convenzionali scelti al posto di Paolo e Francesca.
Spostandosi al Purgatorio il visitatore potrà osservare le 34 tavole dedicate al “mondo di mezzo” con protagonisti personaggi fantastici e paesaggi metafisici, impegnati nella salita faticosa verso il Paradiso, a cui sono dedicate 30 tavole. Paradiso collocato da Dalì “né sopra, né sotto, né a destra, né a sinistra ma esattamente nel centro del petto dell’uomo che ha fede”.
“Il valore aggiunto della mostra Salvador Dalì. Dante e il viaggio del Genio, al di là del puro valore culturale e del suo innegabile contributo in termini di bellezza, sta nella possibilità di mettere a confronto, attraverso il dialogo tra due figure straordinarie, idee, visioni e filosofie diverse, evidenziando similitudini più che differenze e testimoniando attraverso questo l’attualità della loro opera – dichiara la curatrice Ingrassia – Una dimostrazione che l’Arte, quella con la A maiuscola, è un linguaggio universale e i grandi prodotti culturali non conoscono confini e limiti spazio temporali, portatori di messaggi condivisi che accomunano mondi solo in apparenza diversi e lontani” conclude Ingrassia.