Saldi invernali, iniziati in alcune regioni ma le previsioni non sono rosee

da | Gen 3, 2023 | Attualità

Sono partiti i saldi invernali in Sicilia, Basilicata e Valle d’Aosta, il 7 gennaio in Trentino Alto Adige, mentre il 5 gennaio scatteranno nel resto d’Italia. Ma le previsioni degli esperti sul giro d’affari sono tutt’altro che rosee.

Un terzo ne approfitterà ma spenderà di meno

Diverse sono le stime fatte da molti centri studi, tutte però hanno un elemento in comune: gli italiani spenderanno di meno rispetto il 2022. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il 24% delle famiglie approfitterà degli sconti, in calo del 13% rispetto l’anno scorso. La spesa media si attesterà a poco meno di 180€ per famiglia, il 3% in meno rispetto ai saldi invernali del 2022.  

I motivi che spingono gli italiani a non fare acquisti sono molteplici, come evidenziato dal sondaggio svolto dal centro studi Confimprese in collaborazione con Innovation Team-Cerved. Il 7,9% degli intervistati che non ha intenzione di approfittare dei saldi vuole risparmiare per fare acquisti più interessanti in futuro o perché non ne ha voglia. Il 21% dichiara che la colpa sta nell’inflazione e nel caro-prezzi attuale, mentre il 18,7% dice che non avrà occasione per fare acquisti.

Perché gli italiani spenderanno di meno

Ma ci sono altri aspetti che non invogliano i consumatori ad acquistare. Per la Confesercenti, iniziative come il Black Friday e le promozioni pre-saldi riservati ai clienti più affezionati rappresentano un problema per gli imprenditori. Si tratta di una “valanga promozionale” che “danneggia gli imprenditori che correttamente aspettano il giorno previsto per dare il via alle vendite di fine stagione, a tutto vantaggio soprattutto dei grandi marchi e delle piattaforme web”.

Mario Resca, presidente di Confimprese, ritiene che gli italiani in questo momento preferiscano risparmiare in vista delle vacanze. “Le previsioni sull’avvio dei saldi invernali sono negative. Gli italiani preferiscono destinare i risparmi non agli acquisti di beni voluttuari, ma alle vacanze soprattutto in Italia nelle città d’arte e destinazioni montane. Le previsioni rimangono problematiche, la fiducia dei consumatori è sempre negativa, l’onda lunga si protrarrà anche il prossimo anno, con la speranza che il conflitto non duri per tutto il 2023”.

Sconti e prezzi trasparenti

Per risollevare la fiducia, da quest’anno è stata introdotta una novità. Da ora i negozianti sono tenuti ad indicare accanto alla merce non solo la percentuale di sconto, ma anche il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.

“L’introduzione del nuovo decreto legislativo consentirà ai consumatori di proteggersi da eventuali comportamenti sleali dei negozianti che gonfiano all’ultimo minuto i prezzi dei prodotti”, spiega Lillo Vizzini, presidente Federconsumatori Palermo, e la norma “sarà molto utile anche per proteggersi da finti sconti online, dove è facile incappare in offerte finte”. Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5 mila euro a 10 milioni di euro, nei casi più gravi.

Ricordiamo, inoltre, che i negozianti sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di credito e che la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è lasciata alla discrezionalità del negoziante.