Il corso di laurea triennale “Start-up d’impresa e modelli di business” della facoltà di Economia risponde ai nuovi bisogni espressi dal mercato, con particolare riferimento al settore delle start-up.
In Italia il numero di start-up è sempre più in crescita. Nel 2022, le start-up iscritte al Registro delle imprese erano 14.621, il 3,7% di tutte le società capitali di recente fondazione, in aumento rispetto l’anno precedente dell’1,8%.
Si tratta quindi di una realtà innovativa e piena di potenzialità, che però può avere risvolti negativi. La quasi totalità delle start-up fallisce nel giro di un anno, principalmente a causa dell’esaurimento di fondi insieme alla capacità di ottenere finanziamenti o suscitare interesse da parte degli investitori.
Per tutte queste ragioni, è importante essere consapevoli dei rischi ed avere le competenze giuste per potersi immettere in questo settore, bisogni a cui questo percorso di laurea risponde perfettamente.
Obiettivi del corso di laurea
Il percorso di studi fornisce agli studenti le competenze e le conoscenze necessarie ad elaborare idee imprenditoriali e progetti di start-up. Svilupperanno un’adeguata padronanza degli strumenti matematici-statistici e sapranno analizzare ed affrontare le problematiche dei sistemi economici e delle aziende.
I laureati avranno le competenze necessarie per comprendere gli andamenti delle principali variabili monetarie finanziarie e conosceranno i processi di intermediazione finanziaria e dei mercati capitali. Impareranno poi a valutare le scelte d’investimento e finanziamento, nonché le competenze e conoscenze necessarie per trasformare un’intuizione in un’idea di impresa e per ottenere finanziamenti attraverso il mondo dei venture capital e dei privati o attraverso strumenti come il crowdfunding.
Sbocchi occupazionali e professionali
I principali settori in cui i laureati in “Start-up d’impresa e modelli di business” possono inserirsi sono molteplici:
- L’imprenditoria
- I settori economici e dei servizi (del pubblico, del privato e dell’economia sociale)
- Il settore bancario e della finanza (banche, assicurazioni, operatori del mercato finanziario, istituzioni finanziarie internazionali)
- I centri di studi di banche e società finanziarie e i centri di ricerca di organizzazioni nazionale e internazionali
- Il giornalismo specializzato in campo economico-finanziario
- L’insegnamento
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