Alcuni lo definiscono un vizio, per altri è una dipendenza. Quello che è certo è che fumare è un’abitudine a dir poco deleteria. Ogni anno tantissime persone cercano di smettere: più di un terzo dei fumatori fa un serio tentativo, ma solo il 10% ce la fa. Ad aiutarli potrebbe arrivare SmokeMon.
Cosa è SmokeMon
SmokeMon è una collana sviluppata da un team internazionale di ricercatori della Northwestern University di Chicago, del Georgia Institute of Technology e del Birla Institute of Technology and Science Pilani di Goa in India.
La collana è in grado di raccogliere una grande quantità di informazioni sul comportamento dei fumatori, che poi analizza grazie al machine learning. I dati raccolti riguardano le caratteristiche specifiche del fumatore: quante sigarette sono fumate, il tempo di inalazione, il numero di boccate e il loro volume.
Questa mole di dati serve a dare un chiaro profilo del fumatore e da lì capire il suo grado di dipendenza, quanto potrebbe essere difficile per lui smettere e il rischio di ricaduta.
Lo studio
Lo SmokeMon è una piccola scatola da indossare al collo, contenente una batteria e una serie di sensori in grado di catturare informazioni spaziali, temporali e termiche di chi lo indossa. Lo studio si è svolto in laboratorio attraverso 115 sessioni, per un totale di 110 ore.
Dopo aver raccolto le informazioni, il sensore è in grado di lanciare un segnale wireless a un operatore che può contattare la persona per incoraggiarla e parlare dei problemi che la stanno portando ad accendersi la sigaretta.
Secondo i ricercatori, SmokeMon potrebbe aiutare i fumatori a smettere e non ricadere nel vizio. I dati raccolti, infatti, aiutano a prevenire le ricadute: quando si riprende a fumare lo si fa gradualmente. Sapere gli schemi e le abitudini del fumatore possono aiutare i medici a identificare e sfruttare questi momenti, incoraggiando la persona a rimanere sulla buona strada.