Buone notizie per i docenti precari: sempre più di frequente, infatti, arrivano sentenze che si pronunciano favorevolmente al riconoscimento della Carta Docente.
Le nuove sentenze a favore
A riconoscere questo diritto, tra gli altri, sono stati il Tribunale di Ravenna e il Tribunale di Trani. Il primo ha condannato il ministero dell’Istruzione a pagare i 500 euro ad una settantina di docenti precari che hanno svolto servizio negli ultimi 5 anni.
Il Giudice del Lavoro nella sentenza ha spiegato la decisione così: “Il meccanismo antidiscriminatorio comporta il diritto del soggetto discriminato al medesimo trattamento vantato dal soggetto non discriminato e, dunque, la somma in questione non sarà una somma “libera” dal punto di vista dello scopo, ma dovrà essere accreditata al docente e potrà essere fruita dallo stesso nei limiti e con le stesse regole valevoli per i docenti a tempo indeterminato”.
La sentenza del Giudice di Trani ha riconosciuto il diritto al bonus anche ai docenti precari poiché “la formazione costituisce elemento essenziale nell’attività lavorativa dei docenti assunti con contratto a tempo determinato”. Ai docenti che hanno fatto ricorso a Trani è stato riconosciuto il bonus per il corrente anno scolastico 2022/2023, oltre che al rimborso per gli arretrati dei 5 anni precedenti.
Riconosciuta la stessa professionalità
Fino a qualche mese fa, la Carta era assegnata solamente ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche, sia a tempo pieno che part time, compresi i docenti in periodo di formazione e di prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.
Ad aprire la strada verso il riconoscimento del diritto ad ottenere la Carta Docente sono state la Cassazione Civile e la Corte di Giustizia Europea. Nelle loro sentenze viene ribadito che la carta spetta a tutti gli educatori e l’esclusione dei docenti precari è illegittima.
“Ai docenti precari viene chiesto la stessa professionalità e durata d’impegno di professori a tempo indeterminato, ma gli viene negato il diritto di avvalersi della Carta del docente utile per l’acquisto di libri o corsi di formazione, in questo modo si configura una discriminazione a danno di chi già non ha una posizione fissa”, ha dichiarato l’avvocato Federica Moschini, che si è occupata del ricorso dei docenti precari di Ravenna.