Marte è sempre più vicino. La NASA ha creato un enorme mosaico interattivo che permette di esplorare la superficie mozzafiato del pianeta rosso comodamente da casa.
Il mosaico
Global CTX Mosaic, così è chiamato il mosaico, è stato sviluppato dal Bruce Murray Laboratory for Planetary Visualization. Si tratta di una sorta di Google Earth che permette di muoversi virtualmente sulla superficie di Marte.
Ci sono voluti 6 anni e oltre 110mila immagini scattate dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) per comporlo. Il mosaico è l’immagine globale a più alta risoluzione mai creata del pianeta rosso e permette sia agli scienziati che ai non addetti ai lavori di esplorare il pianeta come mai prima.
“Volevo creare qualcosa che fosse accessibile a tutti”, ha spiegato Jay Dickson, esperto e scienziato di elaborazione delle immagini, capo del progetto e manager del Murray Lab. “Anche i bambini adesso possono usarlo. Mia madre, che ha appena compiuto 78 anni, può usarlo. L’obiettivo è di rimuovere più barriere possibili per tutte le persone che sono interessate ad esplorare Marte”.
Lavoro certosino
Comporre il mosaico non è stato per niente facile.
La sonda MRO è arrivata a Marte nel 2006 e da allora ha scattato foto in bianco e nero della superficie planetaria. Nel corso degli anni gli scienziati hanno accumulato decine di migliaia di immagini del pianeta rosso, ma non tutte le foto danno un’immagine chiara del pianeta.
Per creare il mosaico è stato necessario trovare foto con le stesse condizioni di illuminazione e cieli tersi. Dickson quindi ha sviluppato un algoritmo per selezionare le immagini che presentano queste caratteristiche. Lo scienziato ha ricucito manualmente le restanti 13mila immagini che l’algoritmo non era in grado di collegare. Le aree vuote all’interno del mosaico sono le zone di Marte per cui non esistono foto sfruttabili o che sono oscurate da nubi o polvere.
Esplorare il pianeta rosso con Global CTX Mosaic è molto semplice. Ci si muove semplicemente col mouse e si può passare da una regione all’altra con un solo clic, visitando per esempio il cratere Gale o il cratere Jezero o visitare il vulcano più alto del sistema solare Olympus Mons.
“Per 17 anni, MRO ci ha rivelato Marte come nessuno l’aveva mai visto prima”, ha dichiarato il project scientist della missione Rich Zurek del JPL. “Questo mosaico è un modo nuovo meraviglioso per esplorare alcune delle immagini che abbiamo raccolto”.
Per esplorare il mosaico, clicca qui.