Dopo mesi di ritardo, il decreto che dovrebbe stabilire il nuovo sistema di abilitazioni per i docenti sarebbe in dirittura d’arrivo dopo l’approvazione da parte di Bruxelles. Il decreto dovrebbe arrivare entro il mese di giugno.
La nuova modalità di abilitazione
Secondo Il Sole 24 Ore, la nuova modalità di abilitazione sarà basata sul possesso di una laurea più 60 CFU, di cui almeno 10 appartenenti all’area pedagogica, e un tirocinio di almeno 20 CFU.
Per diventare docenti sarà necessario superare un concorso, ad eccezione dei cosiddetti precari storici, cioè quei docenti che hanno anni di esperienza di supplenza in tante scuole. E sono proprio loro e i docenti in possesso dei 24 crediti formativi legati alla vecchia normativa che saranno i primi ad essere abilitati secondo la nuova normativa.
Una volta superato il concorso, per poter diventare di ruolo i precari storici dovranno conseguire ulteriori 30 CFU e svolgere la prova di abilitazione, mentre i docenti in possesso dei 24 CFU dovranno ottenere i 36 CFU mancanti per arrivare a 60.
Gli atenei e i neolaureati
Il decreto ha pensato anche ai neolaureati in possesso di laurea e 60 CFU che intendono diventare docenti: per loro è prevista una sessione aperta, da bandire entro il 2024.
Con questo nuovo iter, il decreto dovrebbe raggiungere così il target di 70mila docenti di ruolo assunti in due anni.
Le università svolgeranno un nuovo ruolo all’interno dell’iter di abilitazione. Ad erogare i crediti formativi, infatti, saranno gli atenei stessi. E non è tutto: la metà dei CFU potranno essere conseguiti attraverso modalità online.
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