Arrivano a Milano le migliori fotografie dei Sony World Photograhy Awards. Quest’anno presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini fino al 3 settembre saranno esposte le 160 fotografie vincitrici dell’edizione del prestigioso concorso fotografico.
La serie Our War e il Sustainability Prize
La sedicesima edizione, promosso dalla World Photography Organisation e da Sony, ha premiato i migliori fotografi dell’anno in diverse categorie: Professional per i fotografi professionisti, Open per i fotografi amatoriali, Youth per i giovani talenti e Student per tutti gli studenti.
Ad aggiudicarsi l’ambito titolo di Photographer of the Year è stato il portoghese Edgar Martins con la sua serie Our War, un tributo personale all’amico e fotoreporter Anton Hammerl, ucciso durante la guerra civile libica del 2011.
L’italiano Alessandro Cinque, invece, ha vinto nella nuova categoria Sustainability Prize, ideato in collaborazione con la United Nations Foundation e l’iniziativa Picture This di Sony Pictures per premiare le storie, le persone e le organizzazioni che, con le loro azioni, perseguono uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Cinque non è il solo italiano ad esser stato riconosciuto per il suo lavoro. Nella categoria dei professionisti ci sono anche Noemi Comi e Edoardo Delille e Giulia Piermartiri, 2° e 3° posto per Fotografia Creativa; Bruno Zanzottera e Fabio Bucciarelli, 2° e 3° posto secondo per Paesaggio; Andrea Fantini e Nicola Zolin, 2° e 3° posto per Sport.
L’arte all’ora dell’aperitivo
Le 160 fotografie dei Sony World Photograhy Awards saranno al Museo Diocesano fino al 3 settembre. E per i veri appassionati della fotografia, il Museo ha previsto una soluzione davvero interessanti.
Al piano inferiore, infatti, si svolgerà fino al 15 ottobre la mostra antologia dedicata a Robert Doisneau. I visitatori potranno acquistare il biglietto serale che comprende l’accesso ad entrambe le mostre e l’aperitivo presso InChiostro Bistrot a soli 10 euro.
“La connotazione sempre più artistica e documentale che definisce questo importante premio internazionale suscita smisurato interesse per gli stili, così eterogenei, e per le tante storie con le quali ci invita a entrare in contatto”, ha raccontato la curatrice della mostra Barbara Silbe, giornalista, co-fondatrice e direttore responsabile di EyesOpen! Magazine.
“Ciascuno di questi fotografi, professionisti o emergenti, aggrappato al presente ha testimoniato una sua esperienza, l’ha raccontata scegliendo un linguaggio, una precisa grammatica, e ha pensato a come svilupparla perché acquistasse coerenza e si trasformasse in qualcosa di tangibile per tutti noi. Attraverso le narrazioni degli autori premiati che, grazie a questo palcoscenico mondiale, hanno l’opportunità di diffondere gratuitamente il loro lavoro e far fare un salto di qualità alle loro carriere, conosciamo il mondo, i popoli, i fatti, e proviamo emozioni. Le stesse che sono emerse mentre editavo questi portfolio, le stesse che arriveranno a chiunque vedrà queste opere stampate e appese”.
